
BRINDISI – La vertenza Dema rischia di tenere ancora per molto con il fiato sospeso decine e decine di lavoratori del gruppo e l’intero comparto aeronautico brindisino. Il futuro di questi insediamenti, infatti, è tutt’altro che definito, anche perché ci troviamo di fronte ad un annunciato cambio di proprietà, con le scontate variazioni dei piani industriali e quindi anche delle necessità occupazionali.
Da qui la necessità di tenere desta l’attenzione, nella consapevolezza che questa vertenza avrebbe potuto far registrare evoluzioni meno preoccupanti se solo ci fosse stata una convinta mobilitazione generale, anche da parte delle istituzioni locali e della Regione Puglia.
Oggi, in ogni caso, un barlume di speranza nasce dal protagonismo del prefetto Michela La Iacona grazie alla quale – così come sottolineano le organizzazioni sindacali – a settembre si riuscirà ad avere un incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Proprio per i sindacati, infatti, sarà quello il luogo in cui provare a contrastare un piano industriale lacunoso e con una infinità di inesattezze. Non si può, infatti, attribuire la crisi alla pandemia da covid 19, così come alla guerra in Ucraina. Ci troviamo di fronte, invece, ad una gestione fallimentare degli stabilimenti che dura ormai da anni e che ha in gran parte vanificato le speranze di un gruppo collocato in un settore in forte crescita come quello aerospaziale.
Una gestione che ha dilapidato anche 20 milioni di euro di denaro pubblico. Il tutto, senza che il fondo finanziario proprietario dell’azienda abbia mai saputo esercitare una capillare azione di controllo.
A questo punto, pertanto, è necessario che il Governo nazionale, in uno con gli enti del territorio, segua passo per passo il passaggio di proprietà e si assicuri che non ci saranno ripercussioni occupazionali che andrebbero a ricadere su un’area già in forte crisi come quella di Brindisi.
Mimmo Consales
Lascia un commento