UGENTO – Torre Mozza, marina di Ugento. E’ il giorno dopo il devastante incendio che ha distrutto duecento ettari di macchia mediterranea, che ha costretto alla fuga da lidi e resort turisti e residenti, mentre alle loro spalle il fronte del fuoco avanzava velocemente alimentato dal forte vento proveniente dai quadranti settentrionali portando orrore e distruzione. E’ il giorno della conta dei danni e delle operazioni di bonifica coordinate vigili del fuoco, che hanno avuto la meglio sull’impressionante rogo soltanto dopo ore e ore di duro lavoro. Quanto accaduto a torre mozza nelle scorse ore ha fatto rivivere il dramma che si è consumato appena due giorni addietro a San Cataldo, marina del litorale leccese, dove l’inferno di fuoco ha mandato in cenere pinete, macchia mediterranea ma anche abitazioni ed autovetture. Ed anche a Torre Mozza, e lungo tutta l’area del litorale di Ugento interessata dall’incendio, lo scenario è surreale. Restano cenere e odore acre, restano gli uomini del Dos dei vigili del Fuoco che continuano a verificare che anche il più piccolo focolaio sia stato spento. Quello delle squadre di soccorso è stato un lavoro immane, con caschi rossi arrivati dal Comando provinciale di Lecce e dai distaccamenti di Gallipoli e Ugento. E ancora Arif, forze di polizia, protezione civile, coordinate dal Direttore operativo dei vigili del fuoco, che ha coordinato anche da terra le operazioni di spegnimento dall’alto affidate a due canadair arrivati in volo sulla zona e che hanno effettuato ben 70 lanci. Intanto prosegue l’attività di indagine per tentare di risalire alle cause che hanno provocato il devastante incendio. Ad Ugento, come a San Cataldo non si battono tutte le piste, specialmente quella del dolo. Nessuno si sbilancia, al momento, ma A San Cataldo quei “cinque punti fuoco” individuati fanno riflettere, e non poco. Intanto nelle scorse ore in Prefettura si è svolta una riunione tecnica di coordinamento con i vertici delle forze di polizia e del comando provinciale dei vigili del fuoco. E’ stata l’occasione per fare definire le misure da adottare in seguito a quanto accaduto a San Cataldo ed Ugento. E’ stato così predisposto un ulteriore rafforzamento dei servizi di prevenzione e controllo su tutto il territorio salentino, soprattutto nelle aree particolarmente esposte.
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