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Brindisi – quasi completata la bonifica di Micorosa, ma ancora non si sa chi pagherà…

BRINDISI – Si è svolta a Brindisi la seconda Tappa del “Gran Tour Bonifiche”, un viaggio iniziato a Mantova che proseguirà in alcune Regioni italiane dove sono presenti grandi siti di bonifica.

Meta di questa seconda tappa è stata la Bonifica dell’Area Micorosa, posta all’interno del perimetro del Sito di Interesse Nazionale di Brindisi, promossa dal Comune di Brindisi con il concorso della Regione Puglia e del Ministero dell’Ambiente.

I lavori per la realizzazione dell’intervento di bonifica, per un importo complessivo di circa 22 milioni di euro, sono in corso di completamento e sono eseguiti da una Associazione Temporanea di Imprese di Confindustria Cisambiente specializzate in tale tipologia di interventi.

L’area di intervento di circa 55 ettari, adiacente al Petrolchimico, è stata utilizzata tra gli anni 60 ed 80 come “discarica” per lo smaltimento dei residui di lavorazione industriale del petrolchimico. La presenza di una importante contaminazione di varie tipologie di inquinanti, evidenziata dai risultati delle indagini di caratterizzazione del sito, ha portato ad un progetto di Messa in sicurezza permanente, coordinato dalla SOGESID S.P.A che prevede in sintesi:

  • L’isolamento dell’intera area contaminata, mediante un diaframma plastico;
  • l’impermeabilizzazione superficiale mediante pacchetto tecnologico del corpo rifiuti per impedirne la lisciviazione da parte delle acque di pioggia;
  • la realizzazione di un sistema di emungimento delle acque di falda per il controllo del livello piezometrico ed una rete di trasporto delle acque all’impianto TAF (trattamento delle acque di falda emunte);
  • la realizzazione di un sistema di emungimento tramite pozzi da cui estrarre i contaminanti eventualmente presenti;
  • oltre ad impianti di trattamento e ad opere di protezione costiera per evitare i rischi dell’erosione.

Resta da risolvere, però, un problema che si trascina da decenni e che non è di poco conto: chi dovrà farsi carico del risarcimento allo Stato di questo primo intervento di bonifica? E’ possibile che aziende private che hanno lucrato l’impossibile debbano farla franca e scaricare sulla comunità i danni provocati? Un fatto gravissimo che costituisce anche un pericoloso precedente perché salta la considerazione che a pagare debba essere chi provoca il danno. E invece a Micorosa tutto questo non è accaduto.

Mimmo Consales

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