LIZZANELLO – Due organizzazioni criminali che, tra Lizzanello e dintorni, avrebbero detenuto per anni il monopolio nel traffico di armi e droga. Sono quelle sgominate dalle indagini avviate dalla Direzione Distrettuale Antimafia leccese nell’agosto del 2019 e culminate, all’alba di questo martedì, nell’arresto di 8 soggetti (di cui 6 in carcere e 2 ai domiciliari).
L’esecuzione del provvedimento ha visto impegnati oltre 60 militari del Comando Provinciale di Lecce, insieme alle unità antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno.
L’attività d’indagine ha riguardato, si diceva, due distinte organizzazioni criminali operanti nell’hinterland di Lizzanello.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Gip Angelo Zizzari, compaiono 45 indagati oltre alle otto persone per cui è scattato l’arresto.
In carcere sono finiti i merinesi: Graziano De Fabrizio, Mirco Roberto De Matteis (ritenuto deus di entrambe le organizzazioni), Massimiliano De Dominicis, Angelo Braì, Luca Lenti e Ugo De Mitri. Domiciliari, invece, per Simona Tornese (sempre di Merine) e Mirko Melucci (di Vernole).
Nell’ordinanza il gip sottolinea il “peculiare spessore criminale” dei componenti delle associazioni, “in quanto alcuni – spiega – già arrestati e condannati per violazione della normativa sugli stupefacenti nonché per associazione mafiosa”.
Ad incastrarli le intercettazioni, i servizi di osservazione, sequestri e perquisizioni eseguite nell’ambito degli arresti e poi gli accertamenti contabili eseguiti sui postpay, perché è tramite questi utimi che presunti spacciatori e acquirenti saldavano i conti per l’acquisto di marijuana, cocaina e armi.
Un traffico corposo e ben radicato, per il quale i due clan avrebbero arruolato anche minorenni.
E.Fio