LECCE – Presi a calci, sedati con birra e alcolici, esposti privi di sensi lungo le principali vie del passeggio cittadino per chiedere l’elemosina e poi venduti per poche decine di euro. L’orrore, per degli inermi cuccioli di cane, per lo più pittbull o amstaff, va in scena nel cuore di Lecce, come si vede nelle immagini, agghiaccianti, e che quotidianamente scorrono davanti agli occhi di passanti e turisti. Mentre i proprietari, per lo più tutti senza fissa dimora, chiedono qualche spicciolo dicendo che quel denaro serve per sfamare i loro animali e sopravvivere. Le denunce per evidenziare questa drammatica situazione si susseguono ormai quotidianamente, ultima quella dei giorni scorsi quando, su segnalazione di alcuni cittadini, è stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine in via Trinchese dove un cucciolo di pittbul giaceva immobile accanto al proprietario. Controlli di routine e poi tutto è tornato alla drammatica normalità. Ma le denunce sono ormai all’ordine del giorno e i volontari delle associazioni in difesa dei diritti degli animali stanno portando avanti una vera e propria battaglia, chiedendo l’intervento delle autorità per mettere la parola fine a questo orrore.
Intanto un’intera zona appena a ridosso del borgo antico, in piazza Italia, monumento dei caduti, di fronte a porta San Biagio, è stato trasformato in quartier generale senza fissa dimora con cani al seguito. Impossibile per chiunque avvicinarsi, tra intimidazioni e minacce, mentre all’interno del cantiere allestito per i lavori di restauro del monumento e ormai fermo da mesi, si consumano quotidianamente maltrattamenti sui cuccioli, come denunciato da residenti e commercianti della zona. Cuccioli che, ammucchiati dentro a carrelli della spesa, vengono poi esposti come merce e venduti a prezzi che vanno dai cinquanta ai cento euro, ma a volte anche per molto meno.
Tra le denunce fatte, anche quelle di aggressioni a passanti da parte di alcuni cani al seguito di questi personaggi, come quella avvenuta appena qualche mese addietro all’interno della villa comunale, e che ha visto per sfortunata protagonista una bambina di otto anni, salvata solo grazie al tempestivo intervento del padre e di alcuni passanti.
Una situazione che degenera giorno dopo giorno ed è per questo che le associazioni chiedono alle autorità di intervenire. A tal proposito non è escluso che nei prossimi giorni possa esserci un incontro tra associazioni di volontariato per la tutela degli animali ed amministrazione comunale. Intanto, nell’attesa, l’orrore è servito.