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Eolico in mare, spunta un nuovo progetto a Leuca: “ennesimo sfregio e bollette aumentano”

LEUCA – 45 turbine da piazzare nella acque di Santa Maria di Leuca su complessivi 145 chilometri quadrati, con stazione di trasformazione a terra fra Galatina e Galatone. Prevede questo il nuovo progetto di eolico in mare presentato dalla Società DGM Global, con la fase preliminare di scoping che si è conclusa gà da tre mesi , tanto che il progetto è attualmente in attesa di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

A sollevare il caso è il consigliere regionale, capogruppo de “La Puglia Domani”, Paolo Pagliaro, che definisce il progetto “un’altra mastodontica centrale del ventoche minaccia il mare di Finibus Terrae, un paradiso da proteggere che è esposto invece agli appetiti dei giganti dell’eolico, le multinazionali”.

Mentre continua la corsa alle rinnovabili, con la Puglia seconda fra le regioni italiane per nuovi impianti eolici e fotovoltaici autorizzati, il governo ha dovuto stanziare altri 800 milioni per prorogare fino a settembre gli aiuti a famiglie e imprese per fronteggiare il caro bollette.

A tal proposito “i conti non tornano – dice il consigliere – La Puglia produce energia da fonti rinnovabili in quantità superiore al suo fabbisogno, e se si realizzasse il federalismo energetico – in base al quale ogni Regione è tenuta a contribuire alla produzione del fabbisogno energetico del Paese in quota parte – avremmo già dato oltre il dovuto”.

Eserciti di pannelli solari e paole eoliche ovunque, senza trarne ristori o sconti in bolletta: questo il dato. “Ma anche fosse, il sacrificio ambientale non è monetizzabile – precisa Pagliaro – per noi la tutela del paesaggio viene prima di tutto”. E in ballo, va ricordato, c’è la salute di interi habitat, rotte migratorie, i rischi legati ai campi elettromagnetici e le turbine ancorate ai fondali, senza dimenticare il divieto a largo raggio delle attività di pesca.

“Gli impianti eolici vanno debitamente pianificati e gestiti – rimarca perciò il consigliere – la pianificazione dello spazio marittimo non è prerogativa esclusiva del governo nazionale, la Regione ha voce in capitolo e può e deve mettere paletti a difesa delle aree di particolare pregio paesaggistico. Da qui la mia battaglia, cristallizzata in mozioni e interrogazioni, sit-in e incontri istituzionali al di là di ogni steccato politico.

Una battaglia partita molti anni fa e che nel novembre 2021 è culminata nella manifestazione a Porto Miggiano contro la mega centrale di Odra Energia nel Canale d’Otranto: 90 pale gigantesche in uno degli angoli più suggestivi al mondo, contro cui quel giorno hanno protestato amministratori locali, sindaci, cittadini e ambientalisti.
Progetti come questo – conclude Pagliaro – non possono passare sulla testa dei territori e non consentiremo a nessuno di invadere il nostro mare”.

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