
SALENTO – Accusato di far parte di un’associazione dedita al traffico di clandestini in Italia, nei panni di scafista, un 29enne ucraino è stato condannato a tre anni di reclusione, al margine di un processo con rito abbreviato celebrato a Lecce.
Era ritenuto dagli inquirenti responsabile del trasporto verso le coste calabresi di 60 cittadini extracomunitari partiti dalla Turchia.
Sull’imputato, in prima battuta, pendeva un mandato di arresto internazionale poiché – destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – si era reso irreperibile, salvo essere rintracciato durante un posto di blocco nel suo Paese e fatto rientrare in Italia.
Il pubblico ministero Ruggiero aveva invocato una condanna a 7 anni e mezzo di carcere, oltre a 2 milioni di euro di risarcimento.
Il suo legale, l’avvocato Simona Mancini, ha sostenuto quanto il 29enne fosse stato raggirato dall’organizzazione che lo aveva arruolato e convinto di dover fare tutt’altro, salvo poi apprendere la verità durante una traversata in mare aperto. L’uomo è stato dunque condannato a tre anni di reclusione.
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