Attualità

Si complica la situazione della sanità pubblica brindisina

BRINDISI – La stagione estiva davvero non ci voleva in questo momento per la sanità pubblica della provincia di Brindisi. Come è facile immaginare, infatti, nei periodi in cui si concentrano le ferie del personale ed aumenta considerevolmente la popolazione di un territorio ad alta vocazione turistica, tentare di garantire un livello accettabile di assistenza sanitaria appare molto più che un miracolo.

Ed in effetti negli ospedali del Brindisino non si riuesce a raggiungere neanche l’obiettivo minimo e cioè la copertura dei turni di servizio. Da qui la chiusura di reparti e quindi la consistente diminuzione dei livelli di sicurezza per la salute dei cittadini.

Proprio per questo ieri mattina si è tenuta  la riunione della conferenza dei sindaci della provincia di Brindisi, presieduta dal sindaco del capoluogo Pino Marchionna, con il commissario straordinario della Asl, Giovanni Gorgoni, per affrontare la grave emergenza sanitaria sul territorio.

In tale contesto è stata unanimemente condivisa la richiesta rivolta alla Regione Puglia di nominare, prima della pausa estiva, un direttore generale dell’azienda sanitaria locale. Inoltre, il commissario dell’Asl Gorgoni ha illustrato con precisione la situazione di grave emergenza in cui ci troviamo. Tra le varie soluzioni prospettate, c’è quella di considerare i presidi di Brindisi, Ostuni e Francavilla come strutture collegate e, quindi, governabili con un’unica regia. Il che, naturalmente, faciliterebbe l’organizzazione del personale rispetto alle esigenze del momento. La carenza di personale sanitario, in particolare dei medici, è un ostacolo notevolissimo ed anche su questo i sindaci chiedono, nonostante le perplessità che la questione determina, che si possa procedere con le prestazioni aggiuntive pur di non incorrere nell’interruzione di pubblico servizio. Ciò perché, ad oggi, come sottolineato dai sindaci, non risultano esserci alternative.

Insomma, siamo in piena emergenza e non si può fare altro, ma i cittadini devono sapere che questo comporterà notevoli disagi perché accorpare sotto un’unica guida i tre maggiori ospedali significherà disporre – in alcuni casi – di un solo reparto per tutta la provincia. Insomma, saranno tempi duri, molto duri.

 

Mimmo Consales

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