LECCE – (t.d.g.) – La Narconon Melendugno festeggia la promozione in Serie A2. Tra le protagoniste di questo traguardo storico, Valeria Caracuta, capitano della compagine melendugnese.
Che emozione è stata festeggiare la promozione in A2?
“Per me rientrare a Lecce dopo tanti anni è stata già un’emozione. Vinecere il campionato è stata un’emozione ancora più grande. Ancora devo realizzare quanto accaduto”.
Un sogno che si è realizzato.
“Sì, il mio sogno era quello e piano piano siamo riusciti a realizzarlo. È stata un’annata sicuramente impegnativa per tanti motivi”.
Ha vissuto una stagione diversa.
“Aver giocato a casa ha reso le mie giornate “differenti”: ho avuto vicino la mia famiglia e i miei affetti più cari come mia sorella e la mia nipotina. Quando ho giocato fuori, invece, mi dividevo fra casa e palestra. Erano un po’ giornate vuote”.
Quando avete capito che potevate raggiungere qualcosa di importante?
“All’inizio è stato molto complicato, sono arrivate due, tre sconfitte. Era necessaria una riflessione e bisognava cercare la direzione giusta. L’obiettivo della società era quello di portare questa squadra in Serie A. Dopo queste sconfitte ci siamo un attimo guardate negli occhi e abbiamo capito che dovevamo dare una svolta. Abbiamo lavorato duramente soprattutto a livello mentale mettendoci qualcosa in più”.
Ha vinto due titoli in massima serie: cosa pensa di aver dato alla squadra?
“Sicuramente quel pizzico di esperienza in più acquisita negli anni. Senza trascurare gli aspetti tecnici e tattici. Tutte, alla fine, abbiamo dato qualcosa, per gestire i momenti difficili sia in campo che fuori. Oltretutto, sono la più “anziana” del gruppo e son contenta di essere stata comunque, come hanno detto le ragazze, un punto di riferimento”.
La squadra, invece, cosa ha dato a Caracuta?
“La presenza di tante ragazze giovani è stata anche un punto di forza. Mi hanno dato sicuramente tanto, mi hanno fatto capire che nei momenti di difficoltà anche un sorriso, una risata serviva ad allegerire un po’ la tensione”.
Caracuta giocherà ancora con Melendugno?
“Stiamo ancora festeggiando, ma il mio obiettivo è rimanere a Melendugno per continuare a sognare in grande con la squadra e con i tifosi. Per il momento ci godiamo questa vittoria e poi valuteremo insieme alla società quello che c’è da fare”.
Come è sbocciato l’amore per la pallavolo?
“Grazie a mamma e papà. Quando io e mia sorella gemella siamo nate, mia mamma giocava e mio padre allenava. È stato molto semplice entrare in un palazzetto, dopodiché ci siamo appassionate subito, ma loro ci hanno dato la possibilità di scegliere, non ci hanno indirizzate necessariamente verso la pallavolo. Infatti io ho iniziato con la piscina, mia sorella con la danza. Però l’amore ci ha portate lì, la passione per il volley ha prevalso da subito e dai sei, sette anni abbiamo iniziato questo percorso lunghissimo”.