
Dopo 19 anni, e sempre costruito da Pantaleo Corvino il re dei talent scout italiani, il Lecce si laurea campione d’Italia Primavera, al termine di una partita dura e dalle poche emozioni.
Una vittoria, in finale con la Fiorentina, che arriva all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare grazie ad Hasic.
Coppitelli manda in campo Borbei tra i pali, Munoz, Hasic, Pascalau e Dorgu sulla linea difensiva; McJannet, Vulturar e Berisha a centrocampo; e tridente formato da Corfitzen, Burnete e Salomaa.
Aquilani risponde con Martinelli in porta, Comuzzo, Krastev e Lucchesi in difesa; Capasso, Berti, Amatucci, Harder e Kayode nel centrocampo a 5 con Distefano e Nardi in attacco.
Arbitra Saia di Palermo.
Partita equilibrata dalle poche emozioni, il sussulto più grande nel primo tempo regolamentare al 34° quando il portiere viola, Martinelli, compie una leggerezza ma Burnete non riesce ad approfittarne ma mette i brividi alla squadra di Aquilani.
I due allenatori se la giocano a scacchi, ogni mossa pesa come un macigno, ma la paura di non prenderle supera la voglia di voler cercare il gol partita.
Il gioco è frammentato, la tensione in campo è tanta ma tranne qualche tiro da una parte e dall’altra che sono telefonate per entrambi i portieri, non c’è nulla di veramente importante.
Si va ai supplementari e dopo 5 minuti di gioco arriva la prima vera occasione della partita: Burnete prende l’ascensore, si avvita, e impatta di testa ma non trova il gol.
I salentini giocano meglio, fanno possesso palla, e cercano di rendersi pericolosi, manca però l’accelerata finale.
Nel secondo tempo supplementare si gioca poco, troppo agonismo, si fa a sportellate in mezzo al campo, nemmeno il valzer delle sostituzioni cambia il corso delle cose.
Al minuto 116 Burnete si mette in proprio e tira da fuori area ma Martinelli blocca a terra.
Ma il gol è nell’aria e arriva nel secondo minuto di recupero: calcio d’angolo, Hasic spinge la sfera in porta e il Lecce è campione d’Italia sotto gli occhi commossi del suo presidente Saverio Sticchi Damiani e del direttore sportivo Stefano Trinchera presenti al Mapei Stadium.
E poi è tempo di festeggiare, gioire e sognare: è un grande Lecce.
M.C
Il tabellino del match:
Lecce: Borbei, Pascalau, Hasic, Salomaa (14′ sts Kljun), Vulturar ©, Burnete, Berisha (1′ sts Hegland), Dorgu, Munoz, McJannet (43′ st Samek), Corfitzen (14′ pts Daka). A disposizione: Moccia, Leone, Russo, Abdellaoui, Bruhn, Bruns, Gueddar, Nikko, Minerva, Borgo, Davis. Allenatore: F. Coppitelli
Fiorentina: Martinelli, Lucchesi, Capasso, Amatucci, Di Stefano (17′ sts Favasuli), Berti (10′ sts Sene), Krastev ©, Nardi (18′ st Toci), Kayode, Comuzzo (17′ sts Caprini) , Harder (17′ sts Padilla). A disposizione: Tognetti, Dolfi, Elia, Scuderi, Vitolo, Presta, Chiesa, Vigiani, Ievoli, Gentile. Allenatore: A. Aquilani
Marcatori: 16′ sts Hasic
Ammoniti: 29′ pt Harder, 32′ pt Corfitzen, 22′ st Toci, 28′ st Kayode, 31′ st Lucchesi, 32′ st Dorgu, 5′ pts Amatucci
Recupero: 2′ st – 1′ pts – 2′ sts
Arbitro: Mario Saia della sez. di Palermo
Assistenti: Federico Pragliola della sez. di Terni – Francesco Valente della sez. di Roma 2
IV Ufficiale: Michele Delrio della sez. di Reggio Emilia
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