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Accusato di furto e licenziato, fu poi assolto. La cassazione lo reintegra.

LECCE – Nove anni fa, era il 2014, l’azienda di trasporti del Comune di Lecce – Sgm licenziò un lavoratore dipendente: accusato di aver rubato alcuni segnali stradali, fu sottoposto a procedimento penale e, al culmine di questo, assolto con formula piena perché il fatto non sussiste.
L’uomo, ancor più alla luce dell’assoluzione, si è poi rivolto alla Cassazione impugnando il provvedimento di licenziamento.
Ebbene, con apposita sentenza, i giudici della Sezione Lavoro hanno accolto quel ricorso, sposando a pieno la tesi difensiva degli avvocati Fernando Caracuta e Cinzia De Giorgi secondo cui, il licenziamento doveva essere adottato dal Consiglio di Disciplina e non già dalla società datrice di lavoro.
“Il provvedimento disciplinare, adottato da un soggetto diverso da quello previsto dalla legge, è affetto da nullità” hanno rimarcato i legali.
E adesso annullato il ben servito, per il lavoratore è tempo di riscatto, così come previsto per legge: dovrà essere reintegrato e ricevere tutti gli stipendi maturati negli ultimi 10 anni.

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