Attualità

La storia di una giovane coppia e Amina: la solidarietà a 4000km di distanza

SALENTO/SENEGAL – Si sa, viaggiare fa bene allo spirito, apre la mente, è un’esperienza intensa e costruttiva e scoprire tutto quello che ci circonda, seppur a così tanti km di distanza, è fascino puro.
E spesso un viaggio si trasforma in qualcosa di ancora più puro e grande: un gesto di umanità e infinita solidarietà.

È questa la storia di una coppia di giovani salentini e Amina, le cui vite si sono intrecciate proprio durante un viaggio. In Senegal, in particolare, una regione ancora poco turistica e incontaminata. Durante il loro percorso itinerante, la coppia e il suo gruppo si sono imbattuti in un piccolo villaggio che li ha colpiti dal primo momento: pochi abitanti, chiassosi bambini e tanta semplicità. E poi, nascosta tra le tende di una capanna con il tetto di paglia, una bambina. Lei, Amina, 3 anni, etnia Peulh, affetta da una grave patologia che non le permette di muoversi e la costringe a restare a letto, sempre. Tutto questo perché le visite dei medici sono quasi inesistenti e alla piccola non è mai stata fornita una sedia a rotelle adatta alla sua disabilità. Qual è il peggio? I genitori della bimba non conoscono neppure la sua effettiva patologia e le poche cure che ha ricevuto, non hanno mai migliorato la situazione. La sanità, nei villaggi, è pari a zero. Ma è proprio qui che subentra la coppia di salentini, precisamente trepuzzini. La storia di Amina, i suoi occhi penetranti e il suo spirito gioioso, hanno fatto scattare in loro il desiderio di darle l’opportunità di vivere la vita che merita, così come ogni bambino del mondo. Come? Attraverso una sedia a rotelle speciale che le avrebbe permesso di restare in posizione verticale e poter giocare insieme ai bimbi del villaggio, fuori dalla sua piccola tenda. Non è stato difficile reperirla. Il figlio di alcuni loro amici, il piccolo Filippo, è affetto da tetraparesi come Amina e proprio la sua famiglia ha deciso di donare la sedia a rotelle, che dopo una serie di peripezie nel trasporto dal Salento al Senegal, è giunta a destinazione. Ed eccola qui, la piccola Amina, finalmente può guardare il mondo da una prospettiva nuova, diversa e sarà per lei possibile vivere, anche in quel piccolo remoto villaggio sperduto nell’Africa Occidentale, la sua normalità.
Questa storia deve farci riflettere. Quando ci dicono che il mondo è un posto brutto, ricordiamoci che le belle persone esistono e con loro, la solidarietà, l’umanità e l’amore verso il prossimo.
Buona vita Amina e grazie a voi, coppia dal grande cuore.

Mariafrancesca Errico

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