Diffamata su Fb come “untrice Covid”, chiede scuse e soldi: a processo

FILE - In this Monday, June 4, 2012, file photo, a girl looks at Facebook on her computer in Palo Alto, Calif. Most teenagers have taken a break from social media, according a new poll from The Associated Press-NORC Center for Public Affairs Research. The breaks are both voluntary and involuntary, such as when a parent takes their phone away as punishment. (ANSA/AP Photo/Paul Sakuma, File) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]
calema b

SUD SALENTO – Quando il Covid ha fatto il suo ingresso nel Salento, siamo nella primavera di tre anni fa, è scatatta subito la caccia all’untore. Ed è in quel clima di paura e diffidenza che i social hanno fatto il resto.

Una donna, 32enne del sud Salento leccese, si è accorta di essere stata presa di mira su facebook da un concittadino: l’avrebbe accusata, a più riprese, di aver contagiato più persone, circolando liberamente nel suo paese pur essendo positiva al virus.

Lei a quel punto avrebbe deciso di contattarlo, pretendo le scuse pubbliche e un risarcimento danni in contanti, da consegnarle brevi manu. Ad una prima richiesta, ne sarebbero poi seguite delle altre, a suo dire insistenti, tanto da spingere il soggetto in questione a parlarne con i carabinieri, senza mai formalizzare però una denuncia vera e propria.

A quel punto, come previsto dalla Legge, si è proceduto d’ufficio e il caso è approdato in Procura. Il processo a carico della 32enne è con l’ipotesi di reato di estorsione. A decidere sarà il collegio presieduto dal giudice Pietro Baffa. A difendere l’imputata l’avvocato Diego Cisternino.

E.FIO

 

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