MATINO – Il Comune di Matino non è obbligato a riconoscere la revisione dei prezzi alla ditta appaltatrice del servizio di raccolta dei rifiuti. Lo afferma il Consiglio di Stato che ha dato ragione al comune di Matino, difeso dall’avvocato Pietro Quinto a fronte della pretesa della ditta Igeco che invocava l’originario contratto di appalto su una gara indetta dal consorzio ATO.
Il Comune aveva ordinato alla ditta la prosecuzione del servizio attraverso l’emanazione di ordinanze alle quali aveva aderito la ditta incaricata dall’ATO.
Successivamente l’impresa aveva richiesto la revisione dei prezzi con riferimento al canone fissato nel contratto d’appalto, invocando una continuità del servizio. A questo si era opposto il Comune di Matino il quale aveva sostenuto che con l’adozione di tali ordinanze , si era creato un nuovo rapporto giuridico non tenendo conto dell’originario contratto.
Il Consiglio di Stato ha condiviso le argomentazioni dell’Avvocato Quinto affermando che la prosecuzione del servizio era avvenuta sulla base di nuovi titoli, peraltro non contestati al momento della loro adozione dalla ditta, che aveva eseguito il servizio in regime di proroga.
Nel commentare la decisione, l’Avvocato ha sottolineato il carattere innovativo della sentenza del Consiglio di Stato visto che le volontà espresse dal Comune non potevano essere collegate ad un diverso rapporto giuridico costituito dal consorzio ATO.
La pronuncia del Consiglio di stato comporterà un risparmio per il Comune di Matino di circa € 500.000,00.