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Lecce, è una Primavera da favola

LECCE (di Carmen Tommasi) – C’era una volta una squadra che sognava di arrivare in alto, di conquistare obiettivi importanti, di lottare per i propri sogni e di sorridere dopo averli a realizzati: questa squadra era la Primavera 1 di mister Federico Coppitelli, un allenatore giovane, bravo e preparato, voluto e scelto dal direttore generale dell’area tecnica Pantaleo Corvino, lui che nel settore giovanile è sempre stato vincente e ci ha sempre creduto, e dal coordinatore Gennaro Delvecchio. Al fianco del mister, l’intramontabile Chevanton come vice, un vulcano di passione giallorossa. Ed ecco che, qualcosa di bello, ma non di imprevisto, è successo, e prima del previsto.

Nel campionato Primavera 1 i baby giallorossi hanno pareggiato 1-1 contro l’Atalanta nella penultima giornata della regular season. Sono passati in vantaggio nel primo tempo con Berisha. Nella ripresa, il pareggio bergamasco con Bernasconi e nel prossimo turno, l’ultimo, il Lecce chiuderà in casa dell’Hellas Verona. Ma, i salentini hanno già acquisito, da primi in classifica, il diritto a partecipare alla fase finale per l’aggiudicazione del titolo di Campione d’Italia Primavera 1.

Un bottino importante: 64 punti a +4 dal Torino e dalla Fiorentina e il primo posto già matematico a 90 minuti dal termine. Una stagione mai messa in discussione e sempre nei piani alti della classifica, anche grazie ad una buona compattezza difensiva per una cavalcata record dopo la sosta mondiale.

Ed ecco che il numero uno del club di Via Colonnello Costadura, Saverio Sticchi Damiani, ha affidato ai social, i sui complimenti intrisi di orgoglio:

«Il Lecce primavera è matematicamente primo in classifica, con un turno d’anticipo, nel campionato regolare di primavera 1. Guardo e riguardo la classifica e mi domando se è vero! Un capolavoro di Pantaleo Corvino che in tre anni di lavoro intenso ci ha portato lassù con le sue intuizioni. Una vera impresa di mister Coppitelli, ben supportato dal suo secondo Chevanton e da uno staff di tecnici, di fisioterapisti, di medici e di collaboratori “da prima squadra”. Grazie ad un gruppo di ragazzi “terribili” e molto promettenti, provenienti da tutta Europa, ma con il cuore giallorosso. Spero che questa impresa venga adeguatamente compresa, apprezzata e raccontata. Questo è il nostro modo di fare calcio, per noi l’unico possibile, ma anche il più emozionante perché molto, ma molto più difficile… Forza Lecce».

Ma non è finita qui, perchè la favola continua e si spera che abbia un lieto fine… ma comunque andrà sarà un successo.

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