La TARI va su, l’ira del centrodestra. Gnoni: aumenti risibili

LECCE – Semaforo verde della maggioranza all’aumento della Tari e il centrodestra abbandona l’aula in aperta polemica. Commissione bilancio piuttosto movimentata a Palazzo Carafa.

All’ordine del giorno l’approvazione delle tariffe e delle scadenze relative alla Tari, la tassa destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La scintilla che ha fatto scattare la protesta dei rappresentanti dell’opposizione è stata la mancata approvazione di una mozione d’ordine con la quale si chiedeva di rimandare la patata bollente alla Commissione controllo, unitamente alla Commissione bilancio. “Un chiarimento necessario in merito all’aumento di circa 500mila euro dei servizi di nettezza urbana”, secondo il centrodestra, respinto però al mittente dalla maggioranza.

“Occorre una verifica urgente”, hanno detto in coro i consiglieri di centrodestra prima di affidare ad una nota tutto il loro malcontento. “I leccesi sono visti sempre più come limoni da spremere. Davanti all’oramai consueta arroganza di un governo cittadino che conosce unicamente lo “sport” di aumentare le tasse (a fronte di un evidente peggioramento dei servizi), la minoranza ha inteso abbandonare l’Aula in segno di protesta, lasciando così all’amministrazione Salvemini la totale responsabilità di questa ulteriore tassazione nei confronti dei leccesi”.

Secca la replica dell’Amministrazione. “Non siamo noi a stabilire le tariffe”, ha precisato l’assessore ai Tributi Christian Gnoni.

Ad ogni buon conto, ha sottolineato l’assessore Gnoni si tratta di aumenti risibili, tra i 5 e 25 euro l’anno, nel caso di bar e ristoranti

Sulla delicata questione sarà convocata con urgenza la commissione XI di controllo.

 

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