
MAGLIE – Maria Rosaria Palmarini, 46enne di Maglie, da circa 3 anni sta vivendo un incubo dal quale teme di non risvegliarsi più. Sola, senza più nessun familiare al suo fianco, invalida al 50 per cento e con, come unica fonte di sostentamento, i 350 euro del reddito di cittadinanza, che però da dicembre non potrà più percepire in quanto disabile sì, ma non al 67%, come richiesto dai nuovi parametri.
Lei, proveniente da una famiglia benestante, ha visto cambiare la sua vita da un momento all’altro. Titolare per quasi vent’anni di un’attività commerciale, nel 2019 è stata costretta a chiuderla per assistere la madre malata, venuta a mancare un anno dopo. È a partire da quel momento che per Maria Rosaria inizia un calvario senza fine: senza risparmi e senza un lavoro, si ritrova con niente in mano. Lei però un impiego non smette mai di cercarlo, tant’è che lavora come cassiera in un supermercato prima e in un negozio di ferramenta poi. Una volta terminato il contratto, però, questo non le viene rinnovato per mancanza di fondi, nonostante sia stata definita dai suoi datori una “persona affidabile, seria e dedita al lavoro”.
Ad aggravare la sua condizione di salute, un incidente domestico risalente ad un mese fa, che le ha provocato un trauma cranico facciale per cui ha riportato 13 punti in testa, l’avulsione dell’arcata superiore e la frattura della mandibola. Questo ha spinto i suoi ex compagni del liceo a organizzare una colletta per aiutarla.
Maria Rosaria si è rivolta anche alle istituzioni, alcune delle quali hanno cercato di sostenerla, come il Comune di Maglie che le ha assegnato diversi tirocini come integrazione al reddito. Ma questi scadranno a fine giugno e a partire da quel momento non sa come fare per andare avanti. Da qui l’appello ai nostri microfoni.
Giorgia Durante
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