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Presunta truffa con i “certificati bianchi”: sequestro da 2 milioni e mezzo

GALATINA – Avrebbe simulato interventi di efficientamento energetico per ottenere indebitamente i previsti “aiuti pubblici”. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari , per una presunta truffa aggravata per l’erogazione di contributi pubblici ai danni dello Stato e dell’Unione Europea, che sarebbe stata perpetrata da un imprenditore di Galatina. Il provento illecito percepito è di quasi due milioni e mezzo di euro. Le indagini, avviate nel 2022, hanno riguardato l’indebita percezione di “aiuti pubblici” alle imprese; sono sostegni connessi ai progetti di efficientamento energetico destinati agli Enti locali attraverso il sistema dell’emissione e/o l’ottenimento dei “titoli di efficienza energetica” (TEE), più comunemente, chiamati “Certificati Bianchi”, ottenuti dal Gestore nazionale dei Servizi Energetici (G.S.E.), dalla cui “cartolarizzazione” e conseguente vendita sul mercato, le aziende acquisisconosovvenzioni per aver contribuito alla riduzione dell’impatto delle emissioni inquinanti sul territorio nazionale.
L’attività, nata come controllo amministrativo, si è svolta selezionando diverse decine di progetti\lavori di efficientamento energetico, comunicati e registrati sulla piattaforma digitale dalla società controllata, con riferimento a diversi Comuni, sparsi prevalentemente nel Sud-Italia, e presentati come realizzati al Gestore dei Servizi Energetici (G.S.E.).

Al termine dell’attività ispettiva delle fiamme gialle leccesi, gli interventi si sono rivelati verosimilmente in larga parte simulati: lo hanno chiaramente confermato gli Enti Locali interessati, che hanno disconosciuto ogni concreto ed effettivo intervento sul suolo comunale di competenza. Da qui, è stata formulata l’ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, avendo la società ricevuto circa 11 mila “certificati bianchi”, che, successivamente ceduti sul mercato delle transazioni bilaterali, hanno consentito di realizzare, come si diceva, il provento illecito milionario.
il G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. titolare delle indagini, ha disposto dunque l’applicazione della misura cautelare patrimoniale del sequestro nei confronti del rappresentante legale per i due milioni e mezzo, quale profitto del reato.

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