
SALENTO – Il piano strategico decennale di RFI esclude dall’alta velocità l’intera fascia adriatica. Un destino che accomuna Puglia, Molise, Abruzzo e Marche, le regioni adriatiche che rischiano dunque di restare fuori da una infrastruttura ritenuta strategica anche dall’Europa, come il Corridoio 9. Così facendo si nega lo sviluppo di un’arteria che non vuol perdere una preziosa opportunità per provare a colmare il gap con il Nord Italia.
C’è uno studio di Confindustria Molise che “certifica” i possibili benefici per il nostro territorio.
Una discriminazione geografica da evitare a tutti i costi, dunque, anche perché ad essere penalizzati fortemente sono soprattutto le strutture portuali che vi si affacciano e che sono punto di riferimento per passeggeri e merci provenienti dall’Est europeo. C’è di più: puntare alla dorsale adriatica servirebbe anche a non intasare il traffico sull’arteria tirrenica,già oggi sovraccarica.
Il numero due deil industirai molisani porterà all’attenzione del Governo anche le istanze pugliesi e salentine. Una levata di scudi che fa il paio con quella del consigliere regionale Paolo Pagliaro dopo l’annuncio di Rfi sulla nuova trpapa di avvicvianento che porterà ad accorciare sensibilmente i tempi di percorrenza della tratta ferroviaria Bari- Napoli, mentre il Salento – ha chiosato – continua a restare tagliato fuori dall’alta velocità ferroviaria e dal corridoio europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo, finanziato in parte con fondi del Pnrr”.
I mancati investimenti sul territorio rischiano infatti di pesare come un macigno sulle future generazioni.
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