Lecce, dall’attacco mancante all’attacco finale. Punte big a pochi passi

LECCE – (t.d.g.) Ci sarà tempo per bilanci, critiche e complimenti. Tanto, alla fine, se tutto finirà bene, il carro dei vincitori sarà pieno. E dei detrattori non ci sarà neanche l’ombra.

Ora, silenzio. Ci sono le ultime partite da giocare, c’è la salvezza da conquistare, che vale non solo per un fatto meramente sportivo. Molto di più.

Fra poche ore c’è una sfida che può allontanare il Lecce dalla zona calda della classifica mettendo la formazione salentina a una distanza più rassicurante.

La squadra di Baroni, la più giovane del campionato, era indicata all’alba di questo torneo, come la più debole e meno attrezzata per affrontare questa Serie A. E pertanto come la prima probabilissima squadra a riprendere l’ascensore per il piano di sotto.

Il cammino fatto dalla compagine leccese ha confermato tutto: ci sono state grandissime difficoltà per affrontare questo campionato con giovani calciatori alla prima esperienza.

Nel mirino dei più critici è finita pure la dirigenza e l’operatività di un manager come Corvino. Colpevole di non aver rinforzato (ma era nelle condizioni di farlo?) adeguatamente l’attacco a gennaio.

Eppure l’attacco del Lecce non ha certamente numeri da fare arrossire. La squadra di Baroni ha segnato 28 gol e ne ha subiti 40. Le stesse reti le ha realizzate lo Spezia, una in più la Cremonese, una in meno il Verona. Tre in più l’Empoli.

I più attenti potranno tranquillamente informarsi pure sui costi sostenuti da altre società di pari lotta per allestire i propri organici.

Il capocannoniere del Lecce è Strefezza con 8 gol di cui due su rigore. Non è una punta e ciò dà ancora più valore al lavoro fatto dallo staff tecnico.

Gli attaccanti del Lecce Ceesay e Colombo hanno fatto rispettivamente 6 e 4 gol. Al loro primo campionato di Serie A. Probabilmente non raggiungeranno la doppia cifra. Come ha già fatto Nzola, a quota 13, ma è al suo terzo campionato di Serie A.

Attaccanti più titolato e di fama mondiale hanno scollinato di poco la doppia cifra: Leao è a quota 12, il campione del Mondo Dybala a 11, Immobile a 10. E c’è chi è prossimo a farlo, ma ha deluso le aspettative:  Vlahovic della Juventus a 9, Abraham della Roma a 9, Lukaku dell’Inter a 5.

Ma veniamo alle piccole: Ciofani e Dessers della Cremonese a 6. Come Gabbiadini della Sampdoria. Ciurria del Monza a 5, Pinamonti del Sassuolo pure. Solo per fare qualche nome.

Alla fine si dirà, o forse si penserà soltanto, che l’attacco del Lecce non ha fatto peggio di altri. Certamente si è corso e si corre ancora un rischio, ma desso ciò che conta è altro. Più delle gambe conta la testa. E un ambiente, intorno, abile a supportare la squadra nei momenti più delicati che certamente non mancheranno.

C’è tutto, ora, per affrontare una dura battaglia quale sarà quella contro l’Hellas Verona.

Ci sarà uno stadio pieno per quella che è la partita più importante della stagione.

 

 

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