
GALLIPOLI – Una vicenda a dir poco paradossale. Protagonista, suo malgrado, un anziano di 86 anni, costretto a rivolgersi alle cure mediche per una brutta caduta in casa. Una volta giunto in ospedale, al Sacro Cuore di Gallipoli, è stato medicato al sopracciglio destro e – una volta tolta la sua protesi dentaria – è stato sottoposto ad una Tac. Da qui in avanti il percorso si tinge di giallo. Perché rientrato nella sua abitazione Cosimo – questo il nome del malcapitato – scopre di non avere più la protesi.
Inizia uno stucchevole balletto che assomiglia quasi ad una caccia alle streghe. Il giorno di Pasqua l’ospedale di Gallipoli appare un ospedale fantasma. Un clima surreale, nessun controllo”, denuncia il collega Antonio Della Rocca, giornalista e figlio di Cosimo.
Il caso assume contorni grotteschi quando un operatore suggerisce al collega Della Rocca di spulciare le presenze in reparto al momento della Tac. A quel punto il figlio di Cosimo decide di presentare un esposto in Procura.
Altro che umanizzazione delle cure. Siamo davanti all’ennesimo caso di superficialità e sciatteria.
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