Divieto pesca ricci, Signore (MRS): da “Azione” parole pretestuose. Il fermo non poteva attendere, ci saranno ristori e monitoraggi

PUGLIA“Nessuno slogan, nessuna mossa populista. Nessun attacco ad alcuna categoria. La legge sul fermo pesca dei ricci di mare varata dalla Regione Puglia, proposta dal consigliere regionale e presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro, è una norma di buonsenso. A chiederla è stato il nostro ambiente ed anche i pescatori pugliesi”. Così il Coordinatore regionale drl Movimento Regione Salento, Pierpaolo Signore.

Non possono essere condivise le affermazioni rese dagli esponenti provinciali di “Azione” che parlano di “divieti non concordati con gli operatori del settore e le associazioni di categoria”. Il percorso di gestazione della legge, invece, è stato ampiamente condiviso con la comunità scientifica, accademica e con i rappresentanti delle varie categorie coinvolte. Prova ne sono i numerosi incontri (pubblici e non) degli ultimi mesi che hanno avuto tutti lo stesso comun denominatore: fermare quanto prima il processo di desertificazione della specie.

Biologi, studiosi, esperti della materia, ma anche pescatori e rivenditori hanno più volte ribadito – e continuano a farlo in queste ore – la necessità di porre un freno alle razzie al largo dei nostri mari.

Del resto, la tutela dell’ambiente non ha colore politico, come ha dimostrato nel recente passato lo stesso sindaco di Caprarica di Lecce Paolo Greco, coordinatore provinciale di Azione, che infatti non ha mancato di sottoscrivere, insieme ad altri 65 primi cittadini della provincia, il documento voluto dal Movimento Regione Salento sul NO al parco eolico al largo di Otranto, Castro e Santa Maria di Leuca. 

Sulla necessarietà di prevedere forme di compensazione per le categorie di lavoratori principalmente coinvolte dal provvedimento, nessun dubbio: i ristori erano sempre stati previsti e ci saranno. Misure che, tuttavia, non hanno trovato copertura finanziaria nel bilancio 2023. La scelta era tra rinviare di un anno l’intera manovra e permettere per altri mesi le razzie dei nostri mari, oppure intervenire immediatamente per frenare lo scempio. Il Consiglio regionale ha optato, saggiamente, per la seconda via, e al contempo ha incassato l’impegno pubblico da parte dal presidente Emiliano e dell’assessore all’agricoltura Pentassuglia a stanziare quanto prima le somme necessarie per i monitoraggi e per i ristori”. 

 

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