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Carcere di Brindisi, per l’Associazione Antigone “poche criticità nel 2022”. Ma c’è ancora da migliorare

BRINDISI – Il carcere di Brindisi è stato oggetto di visita da parte dell’Associazione Antigone, che stila annualmente un report sugli istituti penitenziari italiani. Sono state registrate poche criticità nel 2022, ma c’è da migliorare ancora.

Sono pochi gli eventi critici evidenziati nel carcere di Brindisi, nel corso del 2022. E’ quanto asserito in una nota dall’associazione Antigone, diretta dall’avvocato Maria Pia Scarciglia, che dal 1998 è autorizzata a visitare i quasi 200 istituti penitenziari italiani ed dal 2007, invece, redige annualmente un raport sulle detenzioni in Italia. Il carcere di Brindisi, diretto dalla dottoressa Maria Teresa Susca, ospita 192 detenuti uomini, a fronte di una capienza regolamentare di 124 posti. E’ costituito da otto sezioni detentive, tre sezioni giudiziarie, una sezione di infermeria, due sezioni di definitivi, una per semi liberi ed una sezione per nuovi giunti. I detenuti definitivi sono 140, 15 gli stranieri, i detenuti in articolo 21, al momento della visita, erano zero perché tutti usciti dal carcere. Attualmente, sono attivi dei Protocolli con Camune, Provincia e Procura della Repubblica, per lavori di pubblica utilità.

“Abbiamo riscontrato un clima sereno e collaborativo tra tutti gli operatori dell’istituto, compreso il personale di polizia penitenziaria – sottolinea l’associazione Antigone – gli educatori effettivamente presenti sono cinque ed il numero è tale da consentire una serie di interventi trattamentali ed un contatto costante con i detenuti. Molti i corsi di formazione e i progetti attivi all’interno dell’istituto – continua la nota – tra cui uno importante di mediazione familiare e giustizia riparativa, l’unico in un carcere in tutta la regione Puglia. Essendo un carcere cittadino – conclude l’associazione Antigone – gli spazi sono insufficienti e limitati, salvo quelli del nuovo padiglione che, a causa di alcuni errori di progettazione e realizzazione, risulta ancora ad oggi inagibile. Il nuovo immobile, tuttavia, al primo piano ospita le aule scolastiche e alcuni laboratori, ma i reparti detentivi sono vuoti. Le celle visitate presentano varie dimensioni, alcune delle quali molto piccole, ciò nonostante con spazi interni ben organizzati e con una buona manutenzione ordinaria”.

Per questo, va ricordato che nel Documento Programmatico Preliminare del Piano Urbanistico Generale vi è la volontà da parte dell’Amministrazione Comunale di delocalizzare il carcere di via Appia, in un’area urbana più idonea del centro cittadino.

Tommaso Lamarina

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