
SALENTO – Avrebbe manipolato un amico di famiglia, per l’accusa incapace di intendere e di volere poichè affetto da disabilità affettiva, con l’obiettivo di farsi cedere denaro. Finisce a processo un 36enne di Martano.
Lo avrebbe indotto ad avviare tre finanziamenti per un valore complessivo di quasi 50 mila euro, approfittando del suo deficit mentale, e trattenendone quasi 20 mila. Per questo motivo un 36enne di Martano andrà a processo. L’uomo è difeso dall’avvocato Giuseppe Milli e respingerà totalmente queste accuse nell’udienza preliminare. Dovrà comparire davanti al Gip, Giulia Proto, il prossimo 28 settembre.
Stando, al momento, alle indagini effettuate, i “movimenti di denaro” che passeranno al setaccio riguardano un arco temporale che va dal 2014 al 2019, anni nei quali, per l’ipotesi accusatoria, il 45enne (originario di Galatina) ritenuto affetto da disabilità affettiva, sarebbe stato circuito, dall’amico. Il denaro sarebbe servito per l’acquisto di una prima imbarcazione, e per tutte le spese annesse e connesse come ad esempio quelle di riparazione del il motore, l’ormeggio nel porto di Otranto e non solo. E poi ancora un finanziamento per l’aquisto di una seconda imbarcazione e quello del relativo motore, ed anche in questo caso diverse spese effettuate.
Sono stati i fratelli della presunta vittima a presentare denuncia con l’avvocato Enrico Gargiulo per i quali l’imputato avrebbe approfittato della manipolabilità dell’uomo.
Per l’avvocato, Giuseppe Milli, che difende l’imputato la vicenda è tutt’altro che chiusa: “Restiamo, impazienti, in attesa dell’inizio del processo” .
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