
BRINDISI – Dopo i controlli da parte dei NAS presso un alimentari di Brindisi, in cui hanno sequestrato 350 kg tra salumi e insaccati, si è resa sempre più necessaria una stretta collaborazione con la ASL locale. Gran parte dei salumi commestibili donata ai bisognosi.
Per una corretta gestione dei servizi è fondamentale intraprendere una stretta collaborazione tra tutti gli attori operanti. E’ il caso della sicurezza alimentare, che vede la sinergia tra la ASL di Brindisi ed i Carabinieri dei NAS. Tale collaborazione si è resa ancora più necessaria dopo i controlli dello scorso 15 marzo da parte dei Militari dell’Arma, quando durante una verifica sulla corretta produzione, lavorazione e conservazione di derivati del latte hanno ispezionato un’attività alimentare insistente nel capoluogo adriatico, accertando la mancata procedura di gestione in autocontrollo per i rifiuti e gli scarti di lavorazione. Inoltre, hanno rilevato la detenzione per la successiva vendita diretta al consumatore di circa 350 kg di salumi e insaccati, quali mortadella, pancetta affumicata, e spianata piccante, con termine minimo di conservazione oltrepassato e dunque non idonei alla commercializzazione. Il titolare del negozio è stato segnalato all’Autorità Amministrativa e multato di 2mila euro.
Pertanto, nell’attività che i Nas svolgono con interventi a tutela della salute pubblica sono fondamentali le funzioni di alcuni servizi del Dipartimento di prevenzione con il ruolo di autorità competente. In seguito al sequestro di salumi, è intervenuto il Servizio veterinario Area B Igiene degli alimenti di origine animale, diretto dal dottor Adriano Rotunno, il quale spiega che l’attività coordinata tra organo accertatore e autorità competente può consentire da un lato di riscontrare eventuali vendite di prodotto con termine minimo di conservazione dei prodotti superato, senza le dovute informazioni al consumatore e il rispetto delle procedure di autocontrollo, dall’altro di valutare la qualità del prodotto sequestrato. Rotunno sottolinea che circa 50 chilogrammi non erano commestibili e sono stati distrutti da un’azienda autorizzata. La parte maggiore, invece, 300 chilogrammi di salumi, è stata donata a enti caritatevoli dopo averne accertato la effettiva edibilità: in quanto i salumi erano buoni da mangiare ma il confezionamento non era adeguato alla vendita.
Tale attività dimostra che la stretta collaborazione tra gli organi accertatori, quale il Nas, e il Servizio veterinario Area B della Asl Brindisi, può portare ad un aumento del livello di sicurezza alimentare e degli standard qualitativi e igienico-sanitari di tutti gli operatori della filiera agroalimentare. Nello stesso tempo si riesce ad evitare lo sperpero di cibo, come prevede il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che vuole favorire il recupero e la donazione di prodotti alimentari e farmaceutici per fini di solidarietà sociale.
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