
LECCE – Le indagini sono iniziate in occasione della gara tra Lecce e Inter, la prima del campionato di Serie A ancora in corso, quando, all’ingresso nell’impianto sportivo, al momento della vidimazione del biglietto, il lettore ottico non ha consentito l’ingresso. Da quell’episodio l’avvio delle indagini dei Finanzieri del Comando Provinciale di Lecce con la collaborazione dell’U.S. Lecce e della società VIVATICKET, che fornisce il software di biglietteria elettronica per i principali e più importanti eventi sportivi, hanno consentito di far emergere anomalie sui ticket cartacei ed in particolare sui codici QR impressi sui biglietti.
L’attività investigativa, coordinata dal pubblico ministero Alessandro Prontera, ha permesso di ipotizzare un sistema di “truffa” e di “contraffazione” dei tagliandi di accesso, architettato da un cittadino leccese. Vittime ignari acquirenti che, spesso, si sono imbattuti nel “sold out” al botteghino.
In sintesi, il presunto responsabile, ovviamente utilizzando nomi di fantasia e un account di posta elettronica, riusciva a stabilire contatti su “market place” con i potenziali acquirenti per la compravendita di biglietti clonati per le più importanti partite del “Lecce”.
Il pagamento avveniva rigorosamente tramite sistemi che potessero dissimulare la tracciabilità diretta del denaro, ovvero attraverso l’emissione di buoni regalo “non nominativi” emessi sulla piattaforma AMAZON.
Ogni volta, al termine della transazione il 21enne disattivava l’account Facebook che gli consentiva di pubblicare i suoi annunci su “market place”.
Le meticolose analisi investigative, eseguite anche attraverso l’apporto del personale informatico specializzato del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lecce, ha consentito di identificare e segnalare il presunto responsabile alla Procura della Repubblica, per le ipotesi delittuose di “truffa e contraffazione”. Dalle indagini sinora condotte, è stato possibile risalire ad almeno 23 episodi, che si sarebbero verificati in occasione delle partite disputate dal Lecce in casa contro Inter, Milan e Juventus, in danno di altrettanti tifosi che avevano acquistato “ticket”, ricorrendo al “canale” di vendita non ufficiale.
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