Lecce, difesa stabile. Fase offensiva da rivedere

Federico Di Francesco, esterno offensivo del Lecce (foto P.Pinto)

LECCE – La difesa del Lecce ha subito solo un gol in meno di Atalanta e Inter. Che dire? Quella di Baroni occupa la settima posizione della classifica dei gol incassati. Umtiti e compagni hanno subito 29 gol, E sono dietro a Napoli, Lazio, Roma, Juventus, Atalanta e Inter.

Anche in Serie A il Lecce ha trovato la chiave giusta per chiudere la porta in faccia agli avversari o almeno a ridurre il numero di reti incassate.

Il Lecce, dopo 25 giornate di campionato, non hanno mai chiuso una partita con più di gol al passivo.

Non è facile perforare la difesa leccese. Il Torino è avvisato. Ma i granata arrivano a Lecce con gli stessi numeri del Lecce: 29 gol subiti. E in queste sei giornate della fase discendente del campionato la squadra di Juric ha subito 9 gol, due in più rispetto alla compagine giallorossa.

Per la sfida al Toro all’ora di pranzo Baroni dovrebbe apparecchiare la difesa con Gendrey e Gallo sulle corsie esterne, mentre Baschirotto (al rientro dopo la squalifica) e Umtiti formeranno la diga centrale.

Una squadra, quella di Baroni, che deve pure ritrovare la vena realizzatrice dei suoi attaccanti. Strefezza ha segnato nelle prime due giornate di ritorno a Salernitana e Cremonese; Ceesay all’Atalanta. Negli ultimi due turni zero gol. Avere una buona organizzazione difensiva è tanto, ma non basta. Certamente ci sono tanti modi per vincere e il gol può pure non essere di un attaccante. Ma quando mancano le reti alternative diventa un problema.

E la fase offensiva evidenzia spesso si sbriciola negli ultimi metri.

Il Lecce, tuttavia, forte della sua serenità derivante dalla posizione di classifica, può riprendere la strada maestra che porta alla salvezza. Bisogna solo ritrovare le chiavi e la determinazione giuste.

 

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