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Taranto, nel silenzio bisogna trovare la forza per rialzarsi

TARANTO – In casa Taranto dopo l’immeritata sconfitta subita a Potenza è calato il silenzio.

Un silenzio triste figlio della consapevolezza che le parole in questo momento potrebbero diventare dei boomerang che potrebbero tornare indietro e colpire dritti nell’anima.

Questa stessa anima colpita e ferita dai tanti perché. E la maggiori domande arrivano puntuali da direzioni di gara spesso non all’altezza dell’equità che il gioco del calcio richiederebbe. E non è nemmeno vero che poi tutto si equilibra se gli episodi a sfavore si susseguono con regolarità.

Non vogliamo parlare di malafede, assolutamente no, ma di una sfortuna incalzante contro la squadra del presidente Giove. Ed il caldissimo e diretto allenatore Capuano non le manda mai a dire ed è meglio quindi rimanere nel silenzio per evitare squalifiche.

Non vogliamo fare la cronistoria di tutte le sviste arbitrali nei confronti degli ionici ma prima di arrivare a quella di Potenza, così per raccontarne solo altre due, ricordiamo il rigore molto dubbio assegnato al Catanzaro in Calabria realizzato poi da Iemmello, così come avvicinandoci al presente evidenziamo quello che è successo la settimana scorsa nella gara casalinga con l’Audace Cerignola, quando Blondett andava in contatto con Rossetti, un fallo che sembrava nettissimo per tutti tranne che per l’arbitro.

E dunque eccoci alla gara di Potenza.

Sul risultato di 1 a 0 l’arbitro Daniele Virgilio di Trapani concede una punizione al Taranto ed espelle Caturano però non vede che la palla calciata da Labriola varca la linea bianca e dunque non concede il gol. Il Taranto perde uno a zero.

Se ci fosse stata ben altra tecnologia la squadra rossoblù sarebbe tornata a casa con almeno un punto e invece è uscita a bocca asciutta.

Ed è proprio la società tarantina in modo intelligente ad evitare le polemiche ma non rinuncia però a postare le foto delle prove sia sul sito che sulla pagina facebook.

A questo punto chi di dovere dovrà prendere provvedimenti perché ci sembra che questa squadra e questa società stiano lottando non solo in campo ma anche contro questa sfortuna che colpisce i fischietti designati.

La classifica dice che la squadra di Capuano si trova lontana 5 lunghezze dalla zona play out, bisogna pensare solo a questo e racimolare quel che manca per festeggiare la permanenza in C e per archiviare questa sfortunata stagione.

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