Inchiesta “Re Artù”, torna libero Massimiliano Romano

scrittore

LECCE – Ha ottenuto la revoca dell’obbligo di dimora Massimiliano Romano, già consigliere provinciale e vicepresidente della Provincia di Lecce, imputato nell’inchiesta denominata “Re Artù” delle Fiamme Gialle di Otranto, sul presunto scambio di favori tra politica e sanità locali. Nelle scorse ore, su disposizione del Gip Tosi, è tornato dunque a piede libero.

Difeso dagli avvocati Dario Paiano e Francesca Conte, era stato dapprima ristretto ai domiciliari, sostituiti poi con l’obbligo di dimora nel dicembre scorso, nonostante il parere contrario del pm titolare del fascicolo, Alessandro Prontera.

È accusato, nelle vesti di ex vicepresidente della Provincia, di aver partecipato a un accordo corruttivo per il rilascio di un’autorizzazione a un impianto di trattamento dei rifiuti, in cambio dell’assunzione di una persona in una società privata di Galatina. Avrebbe agito in concorso con il padre Mario Romano, ex consigliere regionale, e con Fabio Marra, amministratore della società.

Nell’inchiesta, lo ricordiamo, sono coinvolti nomi eccellenti, come quelli dell’ex assessore regionale al Welfare Totò Ruggeri, l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi e l’ex dg della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo.

E.F.

 

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