
OTRANTO – Stop ai domiciliari per i fratelli Luciano e Pierpaolo Cariddi, coinvolti nell’inchiesta “Hydruntiade” su presunti favori concessi agli imprenditori locali dai due ex sindaci di Otranto, in cambio di consenso elettorale.
La misura cautelare dei domiciliari è stata sostituita nelle scorse ore con quella del divieto di dimora nel Comune di residenza: i Cariddi tornano dunque a piede libero, senza però poter fare ritorno ad Otranto.
La richiesta di sostituzione della misura è stata avanzata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal pubblico ministero Giorgia Villa ed è stata accolta dal gup Sergio Tosi.
Luciano e Pierpaolo Cariddi sono rispettivamente difesi dagli avvocati Michele Laforgia e Viola Messa, Alessandro Dello Russo e Gianluca D’Oria.
Sebbene non del tutto “insussistenti”, la Procura ha ritenuto scemate le esigenze cautelari a monte degli arresti domiciliari.
Il 10 marzo prossimo si terrà l’udienza preliminare.
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