
ROMA – Le prescrizioni del Piano Paesaggistico regionale sui “muretti a secco” devono essere applicate solo alle fattispecie specificamente tutelate e non possono essere estese anche alle costruzioni in muratura. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che, con una sentenza delle scorse ore, ha confermato la precedente decisione del Tar di Lecce, accogliendo le tesi difensive degli Avvocati Quinto e respingendo l’appello del Ministero dei Beni Culturali. Il caso specifico riguardava la realizzazione di una piscina in una villa nella marina di Ginosa, la cui dimensione da 148 metri quadrati era stata ridotta dalla Soprintendenza, in sede di approvazione del progetto, a 40 mq, sostenendo che le linee guida del Piano paesaggistico regionale dettate per i fabbricati rurali dovessero essere applicate alle pertinenze di tutte le nuove costruzioni senza distinzioni. I giudici di Palazzo Spada hanno però stabilito che le prescrizioni in questione non possono essere applicate in maniera estensiva anche alle situazioni in cui non siano presenti “manufatti in pietra a secco” e dunque, in questo caso alla piscina, essendo questa pertinenza di una costruzione in muratura.
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