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Tar, il monito di Pasca: interdittive in calo “ma guardia alta, la mafia ha affinato i suoi mezzi”

LECCE – Parla di calo generalizzato dei ricorsi in apertura dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario il presidente del Tar di Lecce, Antonio Pasca. E in quel calo il dato più significativo riguarda i ricorsi in tema di interdittive antimafia, che dai 37 del 2021 scendono ai soli 7 dell’anno appena trascorso.

Un dato che deve far riflettere – ha rimarcato Pasca durante la cerimonia, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose del territorio – e che, sebbene timidamente incoraggiante, deve spingere a non abbassare la guardia. “L’attività amministrativa collusa – ha spiegato – trova humus favorevole in norme poco chiare e in procedimenti amministrativi con procedure troppo complesse e sovrapposizione di ruoli”. Una confusione che non solo aiuta la criminalità ad avanzare, ma spinge il giudice a sciogliere nodi che, di fatto, avrebbe potuto sciogliere la politica. Un esempio su tutti – ha incalzato – la diatriba nata dalla questione Bolkenstein.

Ecco perchè – ha sottolineato il presidente – le misure preventive devono essere salvaguardate ad ogni costo, intercettazioni e blocco dei flussi economici rappresentano poi – ha aggiunto – le armi fondamentali nella lotta reale alla criminalità, che resiste anche all’arresto dei suoi boss.

Per garantire la giustizia, quella vera, l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura deve essere salvaguardata ad ogni costo – ha concluso poi – ma in questa missione nessuno si chiami fuori: l’esercizio della legalità inizia dalla famiglia, la scuola, il lavoro, il rispetto per gli altri e della piena parità di genere”.

E.FIO

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