Tasse d’imbarco e pericolo default? Stop all’aumento: “Rossi trovi i fondi”

BRINDISI – “L’alternativa è il dissesto”. Il sindaco Riccardo Rossi mette le mani avanti e giustifica la decisione del Comune di Brindisi di aumentare la tassa d’imbarco all’aeroporto del Salento. Il primo cittadino sventola la bandiera del default e trova un assist significativo da parte del collega leccese Carlo Salvemini sulla Gazzetta del Mezzogiorno: “Il Salento non subirà alcun contraccolpo -Piuttosto occorre incidere sulle tariffe aeroportuali”. Un endorsement in piena regola che non può certo bastare a spegnere le polemiche divampate in queste ore. Troppo comodo – tuona il consigliere regionale  Paolo Pagliaro – scaricare la patata bollente agitando lo spettro del dissesto: spetta a chi è stato eletto per amministrare una comunità, il compito di trovare soluzioni ai problemi”. Nel mirino finisce sempre il sindaco di Brindisi: “Le sue scelte amministrative non possono ricadere su un intero territorio servito dall’Aeroporto del Salento, che va bel oltre i confini del suo Comune a che abbraccia le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Dalla presenza dello scalo la città trae molte ricadute positive, in termini economici e d’immagine, ed anche introiti importanti diretti grazie a parcheggi e tassa di soggiorno. A maggior ragione, quindi, non si può pretendere di far ricadere su altri il peso di scelte amministrative strettamente locali che darebbero un colpo di grazia alla competitività dell’aeroporto brindisino, perno del sistema dei trasporti dell’intero Salento non solo per l’incoming turistico ma anche per i collegamenti nazionali”.

Fin dal luglio scorso il presidente del Movimento Regione Salento aveva lanciato l’allarme sul rischio di disimpegno dallo scalo brindisino da parte delle compagnie low cost, che infatti hanno già prospettato questa ipotesi, qualora il Comune dovesse confermare l’annunciato incremento della tassa d’imbarco. Il rischio è che le compagnie siano costrette a tagliare voli e collegamenti da e per Brindisi. “Un’ipotesi inaccettabile”, secondo Pagliaro che invita Rossi a “trovare altrove i fondi necessari a rimpinguare le casse del suo Comune” per porre rimedio a quello che definisce “un atto di prepotenza”.

 

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