Corruzione e falso: ai domiciliari funzionario della Regione e un imprenditore edile

BARI – Corruzione e falso in atto pubblico: con questa accusa sono finiti ai domiciliari il funzionario della Regione Puglia, Antonio Mercurio, il braccio destro dell’ex capo della Protezione civile Mario Lerario e l’imprenditore edile della provincia di Bari, Antonio Illuzzi.

Gli arresti di oggi, eseguiti dalla Guardia di Finanza su richiesta della Procura di Bari, sono l’epilogo della più nota e ampia indagine che il 23 dicembre del 2021 portò all’arresto proprio di Mario Lerario, cui oggi sono stati sequestrati beni per 80mila euro. Secondo l’accusa a Illuzzi sarebbero stati affidati nove appalti dalla Sezione Provveditorato Economato, in cui al tempo Mercurio prestava servizio con Lerario, negli anni 2019, 2020 e 2021 per un valore complessivo di 2 milioni 283mila euro. Ma questi appalti sarebbero stati aggiudicati, attraverso l’elargizione di mazzette all’ex dirigente. Questo episodio sarebbe emerso da intercettazioni avvenute nell’auto di Lerario – come in un caso precedente – il 21 agosto del 2021. Illuzzi e Lerario si erano incontrati all’esterno della sede della Regione, nell’auto dell’ex dirigente e dalle registrazioni, l’imprenditore avrebbe detto: “Venticinque sono dell’altra volta, dieci per questa, per la pitturazione qua”. Dunque, in quella occasione avrebbe intascato 35mila euro, totali.

Gli appalti, sarebbero stati affidati senza rispettare il principio della rotazione degli operatori economici e frammentandoli artificiosamente così da poter procedere con affidamenti diretti, mantenendoli sotto i 150mila euro. E non solo, perché secondo gli inquirenti, ci sarebbero discrepanze tra gli importi che risultano dall’aggiudicazione delle gare e quelli effettivamente liquidati. In un caso, in particolare, sarebbero stati liquidati 45mila euro più del dovuto, senza riscontro negli atti amministrativi, nella documentazione esibita o reperita.

Lerario e Mercurio, nell’agosto del 2021 in un documento avrebbero attestati lavori nella sede della Presidenza della Regione, per 135.750 euro. In realtà, dalle indagine sarebbe emerso che 103mila euro di questi, erano riferiti a lavori già eseguiti nel vicino palazzo dell’Assessorato all’Agricoltura.

 

 

 

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