Porto di Brindisi più competitivo con cono atterraggio più alto

BRINDISI –  La sfida dei porti del Mediterraneo per acquisire ulteriori fette di mercato viene combattuta giorno dopo giorno e si gioca fondamentalmente sugli investimenti infrastrutturali che vengono effettuati e sulla loro velocità di attuazione.

E’ questo il motivo per cui fino ad oggi Brindisi è rimasta fondamentalmente al palo, visto che gli intoppi burocratici lasciano ancora sulla carta la realizzazione del pontile a briccole per rendere più sicuri gli ormeggi, la definitiva infrastrutturazione delle banchine del porto commerciale di Costa Morena, la cassa di colmata, il banchinamento di Capo Bianco e soprattutto il banchinamento destinato al traffico crocieristico a Sant’Apollinare.

Ritardi che nel tempo hanno determinato anche la perdita di finanziamenti. Ma tutto questo è servito a poco, visto che ancora oggi Autorità di Sistema Portuale e Comune di Brindisi litigano sulla stesura finale del Piano regolatore del Porto e sulle autorizzazioni che a Palazzo di Città devono rilasciare per avviare finalmente gran parte dei cantieri.

L’unico elemento positivo è rappresentato dalla conclusione dell’iter per poter introdurre nuovi limiti in altezza delle navi all’ormeggio nel porto di Brindisi. A darne notizia è la Capitaneria di Porto che ricorda come sia stato necessario oltre un anno per trovare una intesa tra la stessa Capitaneria, l’Autorità di Sistema Portuale, i piloti del porto, Aeroporti di Puglia, Enac ed Enav.

L’ordinanza porta la data del 31 gennaio e consente l’innalzamento da 45 a 48 metri del limite di altezza delle navi da far ormeggiare su tutte le banchine che si trovano nel recinto del cono di atterraggio del vicino aeroporto. Fanno eccezione tre accosti di Punta delle Terrare e la radice di Costa Morena dove il limite di altezza è fissato a 50 metri.

Certo, non è tantissimo, ma è un primo passo importante verso la completa possibilità di far coesistere porto ed aeroporto, anche nell’ambito dei possibili piani di ulteriore espansione dei rispettivi traffici.

 

Mimmo Consales

 

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