
BRINDISI – Come era facilmente prevedibile, a fronte di una legge scritta male si è registrato uno stato confusionale da parte dei comuni italiani, visto che l’adesione alla rottamazione è stata preclusa alle amministrazioni che hanno scelto una società diversa dall’Agenzia delle Entrate come concessionaria del servizio di riscossione.
In provincia di Brindisi, comunque, alla scadenza del 31 gennaio, sono tredici su venti i comuni che hanno aderito alla possibilità offerta dallo Stato e qu8indi i cittadini di quelle realtà si vedranno cancellare le cartelle esattoriali sotto i mille euro, quantomeno in riferimento a sanzioni e interessi.
Chi ha deliberato di non aderire è stato il comune di Fasano, mentre Brindisi, Carovigno, San Donaci, Torchiarolo, Villa Castelli e San Pancrazio salentino non hanno dato vita ad alcun atto deliberativo e con questa scelta si ritiene di poter accedere quantomeno ad uno stralcio parziale delle cartelle.
Il Comune di Brindisi, ad ogni buon conto, al momento ha affidato la comunicazione ad una nota del Partito Democratico con cui si sostiene che ci sarà uno stralcio di interessi e mora, limitandosi a richiedere il pagamento delle quote capitali. Il tutto, pur non potendo aderire alla cosiddetta rottamazione varata dal Governo in quanto – come già detto – non utilizza Agenzia delle Entrate come società di riscossione. A darne notizia è il presidente della commissione bilancio del Comune Teodosio Prete, il quale coglie l’occasione per definire come becera strumentalizzazione politica le richieste giunte nei giorni scorsi da esponenti del centro destra. Insomma, siamo alla polemica politica mentre i cittadini attendono di capire cosa possono risparmiare e come devono fare per usufruire di eventuali vantaggi. Ecco perché adesso si tratta di attendere ulteriori dettagli dal punto di vista operativo, possibilmente dalla fonte ufficiale del Comune e non dalle singole forze politiche.
Mimmo Consales
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