BARI – Nemmeno il tempo di iniziare. Il Consiglio regionale naufraga nella mancanza di numero legale. Di nuovo. Ma questa volta non c’è stato il tempo nemmeno di discutere di un argomento che alla seconda votazione i banchi vuoti nel centrosinistra hanno fatto finire la giornata con una fumata nera.
Inutile, come ampiamente previsto, l’attesa di un’ora come da regolamento. I consiglieri non c’erano e non ci sono stati nemmeno dopo.
A determinare la chiusura della giornata, la richiesta del gruppo Azione di anticipare la discussione sull’autonomia differenziata. Nel giorno in cui è stata resa nota la bozza della legge predisposta dal governo centrale, in Consiglio si voleva discutere la mozione firmata, tra gli altri, da un nutrito gruppo di consiglieri del Partito democratico per dire no a quel progetto. Ma nemmeno quando non c’è alcuna frattura sull’argomento, ma anzi c’è una visione comune, si riesce a navigare in acque tranquille. Il centrodestra, avendo davanti un quadro chiaro della faccenda, ha fatto fare tutto alla maggioranza e astenendosi dal voto, ha fatto scoppiare la bolla. Sedici consiglieri di centrosinistra su 30 erano presenti in aula. Troppo pochi.
“Emiliano non ha più la maggioranza consiliare” è l’affondo del centrodestra. “In Consiglio regionale – dicono Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e La Puglia Domani – ormai, esistono solo gruppi di potere e di interessi, non certo a favore dei pugliesi, che si agitano e si spostano da una parte all’altra per ottenere questa o quella poltrona o, peggio, altro. L’ennesimo Consiglio che finisce così è una mancanza di rispetto non solo nei confronti dell’Istituzione, ma anche dei pugliesi, in particolare di quegli elettori che hanno scelto di votare per loro e che oggi si ritrovano con il peggior governo regionale possibile”. “Si dicono maggioranza ma non garantiscono il numero legale nemmeno nei primi minuti del Consiglio – è il commento di Azione -. Su una mozione contro l’autonomia differenziata, loro cavallo di battaglia negli ultimi mesi, ma evidentemente solo per congressi, talk show e vernissage”. Dal centrosinistra arriva la voce solo del gruppo Con. “Non vogliamo incendiare il dibattito – replicano – ed è per questo che diamo ragione ai colleghi del centrodestra: garantiscono la loro presenza in Aula. Peccato, però, che sia l’unico contributo che danno all’attività regionale: non una proposta, non una visione e un’idea sulle questioni che più interessano ai cittadini”.