Cronaca

Telefoni cellulari e hashish scoperti nel carcere di Lecce

LECCE- Tre telefonini, tre sim card e dell’hashish: è quanto è stato scoperto ieri mattina in due celle del carcere di Lecce dagli agenti di polizia penitenziaria. Un detenuto è stato sorpreso mentre cercava di ricaricare il cellulare manomettendo il televisore, mentre altri due avevano occultato i telefonini nelle parti intime per impedirne il rinvenimento.
L’operazione è frutto di una paziente e minuziosa attività di controllo durata mesi e portata avanti con grande sacrificio, considerata la carenza di personale che grava sui baschi azzurri di Lecce e che li costringe a turni di lavoro massacranti fino a quasi 24 ore di servizio ininterrotto.
Il fenomeno dei cellulari in carcere rappresenta una falla nel sistema penitenziario, risolta solo in parte dalla norma penale introdotta di recente per contrastarne l’introduzione clandestina, la detenzione e l’uso abusivo. Come ha sottolineato il procuratore generale di Lecce, Antonio Maruccia, intervenendo sabato scorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario, la presenza di telefoni cellulari nelle carceri è un fenomeno che continua a preoccupare, soprattutto in mano ad esponenti della criminalità organizzata, perché le comunicazioni illegittime fra il carcere e l’esterno rappresentano un filo diretto difficile da recidere e possono pregiudicare l’ordine e la sicurezza pubblica.
La direttrice della casa circondariale di Lecce, Mariateresa Susca, insieme ai dirigenti Luigi Pellè e Gianluca Benegiamo, che ha guidato e seguito tutte le operazioni, plaudono all’intervento del corpo di polizia penitenziaria leccese.

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