Brindisi – Questa volta non si scherza. L’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary ha detto a chiare lettere che l’azienda è intenzionata a lasciare tutti gli aeroporti in cui si registra un aumento delle tasse di imbarco per responsabilità degli enti locali. Ed è proprio il caso di Brindisi dove l’Amministrazione Comunale ha deciso di sanare i suoi bilanci anche attraverso una penalizzazione a carico dei passeggeri in transito nello scalo aereo del Salento.
Il fatto incredibile è che tutto questo avviene proprio nel momento in cui Ryanair annuncia di voler portare altri velivoli sulle rotte italiane, includendo anche Brindisi. Il tutto, ovviamente, determinerebbe ulteriori condizioni di crescita economica per l’intero Salento e andrebbe ad incidere in maniera determinante sulle ambizioni di crescita turistica delle nostre province.
Di regola, la tassa di imbarco fissata dallo Stato è di sei euro e cinquanta, ma nel caso di Brindisi sarà aumentata per la cifra che andrà a finire nei bilanci comunali.
Il primo aeroporto a correre il rischio di essere abbandonato da Ryanair è quello di Venezia dove si sta per compiere una scelta simile a quella di Brindisi.
Il fatto strano, però, è che qui da noi, a differenza di ciò che avviene per lo scalo lagunare, la società di gestione degli aeroporti non interviene a difesa della compagnia e rimane in silenzio, pur conoscendo nei dettagli il danno che comporterebbe una scelta come quella minacciata da Ryanair.
E va fatto rilevare che a Bari non si prevede un aumento della tassa di imbarco e questo potrebbe far dirottare proprio sullo scalo del capoluogo di regione vecchi e nuovi collegamenti, andando a discapito del Salento.
Proprio per questo ci si chiede se non sia da ricercare in questa circostanza il silenzio di Aeroporti di Puglia. Certo, c’è ancora tempo per rimediare, consapevoli del fatto che Brindisi ed il Salento non possono concedere ad altri territori il vantaggio di disporre di collegamenti aerei internazionali che qui verrebbero cancellati.
Mimmo Consales