LECCE – All’ora di pranzo del primo giorno di sciopero, proclamato dalle 19,00 di martedì 24 gennaio, a Lecce non si riscontra una corsa al rifornimento di carburante. I più non aderiscono, a essere coinvolte sono soprattutto le aree di servizio lungo le autostrade.
Molti consigliano comunque di fare rifornimento, se possibile, onde evitare tutt’al più di restare a secco nel caso il carburante non dovesse arrivare a destinazione.
Lo sciopero è programmato, si diceva, dalle 19,00 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade e durerà due giorni.
Chi protesta lo fa perché chiede di correggere il decreto Trasparenza, che prevede nuove disposizioni sull’adeguamento della cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso i punti vendita; un’operazione che costerebbe tra i 300.000 e i 400.000 euro, a carico dei benzinai stessi.
Faib Confesercenti chiede alla commissione Attività produttive alla Camera, che ha avviato le audizioni sul decreto, di abrogare il cosiddetto cartellone sostituendolo al massimo con un QR-Code o un’App o con dispositivi luminosi a distanza, in modo da sgravare i benzinai già oggi oberati da obblighi di comunicazioni, e, di conseguenza, depennare le ulteriori sanzioni “che non avrebbero senso in mancanza di adempimenti”.
“La vera speculazione – ha spiegato il presidente Sperduto – si annida nella grande evasione Iva che ancora impatta sulla rete e nell’inaccettabile illegalità contrattuale che genera quel fenomeno di caporalato petrolifero che sottrae oltre una decina di miliardi di euro all’anno alle casse dello Stato, secondo le fonti ufficiali”. “Se di un decreto si sente il bisogno per la trasparenza e la legalità – ha proseguito – è di un decreto contro l’illegalità contrattuale: solo così si può assestare un colpo a chi realmente specula truffando lo Stato”.
Assopetroli-Assoenergia, l’associazione che rappresenta le aziende proprietarie di oltre metà delle stazioni di servizio stradali in Italia, esprime piena solidarietà ai sindacati dei benzinai (Figisc-Anisa, Fabi e Fegica) che scioperano.
Intanto Codacons denuncia che, in occasione dello sciopero, i prezzi dei carburanti starebbero registrando rialzi su tutta la rete. Per questo ha presentato un esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio.