LECCE – (t.d.g.) Campionato in discesa e mercato in corso. A Verona il Lecce è scivolato dopo sei risultati utili consecutivi. E la caduta ha fatto danni. Gallo, Umtiti, Gendrey e Blin sono usciti malconci. Gli esami strumentali effettuati domenica mattina hanno scongiurato problemi più seri, ma questo non significa che saranno a disposizione venerdì sera per la delicata sfida contro la Salernitana. L’anticipo della prima giornata di ritorno costringe Baroni a fare due conti, in fretta. E sperare che lo staff sanitario dia buone notizie.
L’allenatore giallorosso, però, deve pensare alle possibili soluzioni. Purtroppo i guai sono arrivati in un momento in cui il tecnico fiorentino deve fare a meno di Pongracic e Dermaku, convalescenti. Mentre qualche giorno fa ha salutato Cetin, il difensore turco che, infortunio di inizio stagione a parte, non è mai riuscito a entrare nelle prime scelte di Baroni.
Tre componenti del quartetto difensivo sono a mezzo servizio, a voler essere ottimisti. Tuttavia gli esami hanno escluso fratture. E dunque c’è da sperare che il trauma si riassorba in pochi giorni anche se poi conterà molto l’aspetto mentale.
Se Baroni fosse costretto a fare delle scelte oggi, i tre giocatori in questione sarebbero fuori servizio. E anche Blin, difensore di scorta, che in avvio di campionato ha potuto stimolare le sue qualità, non più nascoste, di difensore centrale.
Sulla destra, allora, toccherebbe a Cassandro, da pochi giorni in giallorosso. Al centro Baschirotto sarebbe affiancato da Tuia. E a sinistra giocherebbe Pezzella.
A proposito di Tuia, se le intenzioni di entrambe le parti fossero quelle di separarsi (ma Corvino ha smentito), ora tutto è congelato visti i nuovi eventi.
E quando mancano sette giorni ormai alla chiusura del mercato è vietato sbagliare. Sia in campo che fuori. Per tornare al campionato il Lecce ha due partite di estrema importanza: prima Salernitana e poi Cremonese. I campani, invece, dopo Lecce affronteranno la Juventus.
Una partita che vale per la classifica, ma pure per non perdere quella serenità acquisita sia prima che dopo la sosta Mondiale.