LECCE – Prove tecniche di compattezza. Il Salento è pronto a dire “no” al decreto Sblocca Trivelle confezionato dal governo Meloni e che potrebbe diventare legge una volta approvato dai due rami del Parlamento. Il progetto prevede la possibilità di realizzare nuovi pozzi di estrazione di idrocarburi gassosi nella fascia 9-12 miglia nautiche, oggi vietati del Testo Unico. Il rischio di provocare danni enormi al sottosuolo marino è tangibile.
Ecco perché l’assessore all’Ambiente ha voluto chiamare a raccolta sindaci e, amministratori del territorio, oltre ad alcuni rappresentanti scientifici. Un input che fa leva sulla mozione del consigliere regionale Paolo Pagliaro approvata all’unanimità dall’assemblea pugliese.
All’incontro erano presenti rappresentanti istituzionali di Gagliano del Capo, Castrignano dei Greci, Castro, Tricase, Sandonaci, San Pietro Vernotico, Nardò, Lecce, Martano, Scorrano e altri ancora, mentre alcuni sindaci e assessori erano in videocollegamento.
Insomma, il Patto con i sindaci appare saldo. Nei prossimi giorni l’assessore regionale Maraschio chiederà un incontro al Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin. Basterà per fare breccia al governo e costringerlo al dietrofront?