17.7 C
Lecce
02 Dicembre 2023
CronacaEvidenza

Tentato omicidio, droga, affari con i lettini in spiaggia: 15 arresti

Domhea Servizi Immobiliari

MAGLIE – Quello stroncato all’alba dai carabinieri era un gruppo criminale. Nessun dubbio su questo da parte degli investigatori: ne aveva tutte le caratteristiche e infatti il reato contestato è l’associazione per delinquere armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, con l’aggravante del metodo mafioso, nonché porto e detenzione di armi ed esplosivi. E tentato omicidio, perché è da questo che l’indagine è partita, portando all’arresto di 15 persone (di cui 12 in carcere e 3 agli arresti domiciliari). 29 in tutto gli indagati.

Il 9 agosto 2019, alle prime ore del mattino, a Soleto qualcuno sparò a un ragazzo che era in sella a uno scooter. Alberto Specchia, 32enne di Martano, fu raggiunto da diversi colpi di pistola, ma se la cavò.

I Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Maglie iniziarono a indagare. L’inchiesta, inizialmente diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce e poi coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, portò alla convinzione che la causa scatenante dell’agguato derivasse dai contrasti generati dalla concorrenza nella lucrosa attività di noleggio di lettini su alcune spiagge di Torre dell’Orso -attività in cui sia la vittima che gli aggressori erano impegnati- ma i cui reali motivi, secondo gli inquirenti, sarebbero stati legati invece alla gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti.

E infatti, dalle attività investigative emergerebbe il quadro di una vera e propria compagine criminale con disponibilità di armi e dedita al traffico di droga, che avrebbe operato nell’area del versante del basso adriatico, diretta, secondo i carabinieri, da un uomo di 55 anni gravato da una condanna passata in giudicato per associazione mafiosa, ritenuto storicamente legato a un esponente di spicco della Sacra Corona Unita leccese. L’uomo a luglio 2021 è tragicamente deceduto in un incidente stradale a Martano.
Nel corso delle attività investigative sarebbero state definite le modalità delle attività illecite del gruppo, con tanto di ruolo dei sodali.
Sono emerse così tutte le peculiarità dell’associazione per delinquere:

– l’esistenza di una struttura organizzata e verticistica, con distinzione di ruoli, mansioni e gradi;
– i rapporti tra alcuni degli arrestati (che ricoprivano ruoli direttivi) con esponenti di clan riconducibili alla Sacra Corona Unita, non solo leccesi ma anche di altre provincie della Puglia, con i quali sarebbero stati stretti accordi;
– l’esistenza di basi logistiche e di una cassa comune gestita da uno dei promotori;
– l’adozione di ritorsioni nei confronti degli affiliati qualora avessero violato le regole, e il ricorso alla violenza fisica per la risoluzione delle controversie anche nei confronti di comuni cittadini;
– l’organizzazione di incontri periodici tra i sodali, con veri e propri “summit” nel corso dei quali i fedelissimi avrebbero preso le decisioni più importanti.

Emerge dalle intercettazioni ambientali che, a un certo punto, uno dei promotori ha imposto ai sodali il divieto di ricorrere al ad azioni particolarmente eclatanti per risolvere eventuali controversie. E questo per evitare di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine;
– l’utilizzo di utenze telefoniche riservate dedicate alle comunicazioni (che risulterebbero formalmente intestate a soggetti terzi estranei), comunque periodicamente sostituite.
Ovviamente usavano anche un linguaggio criptico per indicare la droga e il denaro impiegato per l’acquisto dello stupefacente.

I nomi degli arrestati.

In carcere:

Salvatore Beneloucif, 57 ani, di Andria;

Giuseppe Bevilacqua, 37 anni, di Martano;

Rocco Bevilacqua, 35 anni, di Martano;

Antonio De Paulis, 49 anni, di Martano;

Salvatore Mancarella, 40 anni, di Martano;

Alessandra Rescio, 46 anni, di Martano;

Rodolfo Saracino, 56 anni, di Martano;

Rosanna Stampete, 49 anni, di Cursi;

Biagio Stella, 48 anni, di Martano;

Maria Assunta Stella, 55 anni, di Martano;

Damiano Stomeo, 32 anni, di Martano;

Francesco Zimari, 60 anni, di Martano.

Ai domiciliari con braccialetto elettronico:

Marco Carlomagno, 44 anni, di Carpignano Salentino;

Giuseppe Donato Donno, 33 anni, di Zollino;

Marco Salzano, 28 anni, di Zollino.

Related posts

Inchiesta clan Moccia, Guido e D’Elia a processo

Redazione

Incrocio Lecce-Frigole, ancora un incidente. I cittadini: “Si attivino i lavori il prima possibile”

Redazione

Controlli CC Maglie: un arresto, denunce e segnalazioni

Redazione

Lascia un commento