SALENTO – Chi per il 2023 sperava in una diminuzione del prezzo del carburante si sbagliava di grosso e deve fare i conti (in tutti i sensi) con l’amara realtà.
Il costo di benzina e gasolio ha un effetto valanga sia sui costi delle imprese che sulla spesa dei consumatori, fino a 2 euro per un litro di carburante. È quanto afferma Coldiretti, in riferimento all’avvio del monitoraggio della Guardia di Finanza contro anomalie e speculazioni sui prezzi alla pompa.
ADUC, l’associazione Diritti Utenti e Consumatori, chiede di rivedere le accise immediatamente. E questo perché il prezzo dei carburanti alle stelle è stato raggiunto dopo il ripristino delle imposte, sospese dal precedente governo. La probabilità di toccare i massimi storici, spiega ADUC, è elevatissima. C’è una soluzione però, modificarle definitivamente. Due sono le possibilità operative secondo l’Associazione: quella provvisoria, in cui i consumatori non devono fermarsi al primo distributore, ma cercare quelli più economici e fare propaganda di quelli più convenienti e quella istituzionale, è il momento di fare quanto mai considerato dai precedenti governi e legislatori: tagliare definitivamente le accise che si aggirano tra il 50 e 70%. Portarle a livelli ragionevoli tipo le percentuali dell’Iva e, per tutti gli introiti che verranno meno, studiare nei particolari come scaricarli sulla fiscalità generale in modo quasi impercettibile per i prezzi al dettaglio. Comunque, il mercato è tale e, nello specifico settore, non aspettavano altro per riprendersi dopo gli anni di Covid e l’inflazione a due cifre. Speculatori? Non potrebbe essere altrimenti. – tuona l’ADUC – Soluzione istituzionale che non ferma gli sciacalli che usano il mercato comune un’accetta, ma che sicuramente renderà più numerosi e diffusi i distributori che, per proporre prezzi “all’osso”, non dovranno necessariamente appartenere a grandi catene di distribuzione o rischiare ogni giorno di chiudere.
Mariafrancesca Errico