LECCE – Alla ricerca dell’identità perduta. Il Pd prova a riappropriarsi della bussola per ritrovare la vecchia strada e tornare a vincere. Stefano Bonaccini tenta di indicare il percorso giusto. “Il Pd deve tornare ad essere un partito popolare”. Nel mirino del candidato alla segreteria nazionale dei Dem finisce la nomenclatura dei dem.
Serve un cambio, insomma. Di rotta e di nomi. L’unica cosa certa è che il partito democratico – fa sapere Bonaccini – “dovrà rappresentare il baricentro della coalizione di centrosinistra”.
Quanto al gioco delle alleanze Bonaccini sa bene che sono fondamentali. D’altronde la batosta elettorale subita a livello nazionale brucia ancora. “Ma – avverte – occorre partire dai contenuti”
L’abbraccio con il presidente della Regione Puglia Emiliano ratifica un rapporto che appare politicamente solido. Niente a che vedere – ad ogni buon conto – con la distanza tra lo stesso Emiliano e il sindaco di Bari Antonio De Caro.
Il bacio tra i due non basta a sancire una pax politica e a riannodare antichi fili. Troppo recente l’emendamento di fine anno approvato in Consiglio regionale che ha prorogato la consiliatura in caso di dimissioni anticipate del Governatore pugliese allontanando così la possibile candidatura di De Caro alla presidenza della Regione per rimuovere, o quantomeno allontanare, alcune scorie. Staremo a vedere.
La partita per la segreteria nazionale del Pd intanto va avanti. Oltre a Bonaccini sono in corsa Elly Shlein e Gianni Cuperlo che fa leva sulla base del partito.