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Terme Spa Santa Cesarea, MRS: Situazione imbarazzante, nessun dialogo con la Regione. Speriamo che si sblocchi

SANTA CESAREA TERME- Nota dei Consiglieri Comunali di Santa Cesarea Terme, del Movimento Regione Salento, Maria Corvaglia, Ivan Maschio e Sergio De Notarpietro: “È imbarazzante quello a cui stiamo assistendo, la questione del Bando per individuare successivamente la società di gestione delle attività della Terme Spa di Santa Cesarea, è diventata una storia infinita.
La fase di studio e di analisi, durata due anni, si è concretizzata in una proposta che prevede di costituire una nuova società di gestione delle varie attività oggi in capo alla Terme Spa, attività alle quali aggiungere la gestione del Nuovo Centro Termale per un periodo di 40 anni.
Entriamo nello specifico del bando che prevede una prima fase di prequalifica, fase alla quale chi manifesta l’interesse alla gestione deve dimostrare di essere solvibile tramite attestazione rilasciata da primario istituto bancario; aver conseguito in 5 degli ultimi 10 anni un fatturato pari a 11,8 milioni € in attività di gestione di stabilimenti termali, strutture ricettive, attività di ristorazione con e senza cucine; e per il 50% di questo valore pari a circa 5,9 milioni € in gestione di stabilimenti termali; essere iscritto nei registri della Camera di Commercio di competenza in attività inerenti la gestione dei servizi termali.
Il Bando inoltre prevede che il concessionario pagherà per 40 anni alla Terme Spa un canone fisso di 340.000,00 €/anno, canone che verrà girato alla Regione Puglia che all’atto dell’affidamento della gestione al nuovo concessionario trasferisce la proprietà del suo 51% al socio Comune che in questo modo ne diventa unico proprietario.
A tal proposito per chiarezza abbiamo chiesto al Sindaco se la Regione fosse a conoscenza e disponibile a rateizzare il pagamento su 40 anni. Ci è stato risposto che nell’Assemblea dei Soci se ne sarebbe discusso con il socio Regione. Oltre al canone base su 40 anni, il Bando prevede una royalty annua che il concessionario versa al Comune con un valore minimo del 5% del fatturato complessivo annuale della nuova società, soggetto ad offerta al rialzo in fase di gara.
In fase di discussione abbiamo avanzato alcune proposte: che sia riconosciuto come elemento migliorativo l’impegno a mantenere per i 40 anni della concessione la sede legale della società di gestione nel Comune di Santa Cesarea Terme, sia per una questione di prestigio che di ritorno economico diretto ed indiretto per l’Ente; che oltre all’attestato di solvibilità economica rilasciato al partecipante da un istituto bancario, attestato che è una fotografia dell’esistente, già in fase di prequalifica il Bando preveda l’impegno a fornire polizza fideiussioria sul canone annuo di 340.000,00 € per la società che intende partecipare. La fideiussione, infatti, costituisce una garanzia sul futuro, dal momento che il Comune diventando proprietario della quota della Regione si impegna verso la stessa a pagarne il relativo valore per 40 anni; che la fase di prequalifica si completi con un elenco di idonei che poi avanzeranno la loro migliore proposta economica, mentre inizialmente il Bando prevedeva che la fase di prequalifica termina con la selezione di 5 fra gli idonei; che l’Ente impegni nelle Opere di Urbanizzazione dell’area del NCT il valore delle royalty o quello che serve per accelerare lo sviluppo dell’area.
Nella discussione è emerso che il tema dei dipendenti verrà trattato nella 2° fase di gara con proposte migliorative rispetto ai 24 mesi di garanzia previsti dalla legge.
Il 28 dicembre scorso si è tenuta l’Assemblea dei Soci della TERME Spa ed il funzionario presente, dr.Venneri, ha confermato che la proposta di rateizzare il valore della quota regionale in 40 anni  verrà studiata dai competenti uffici e dall’Assessore con la delega sul tema. Quanto dichiarato dal funzionario intervenuto in Assemblea, fa capire in sintesi che la proposta fatta dal Comune non era stata preventivamente concordata con il socio Regione, e pertanto i tempi sono ancora lunghi per vedere un’evoluzione della questione.
Concludiamo con la speranza che la situazione si sblocchi quanto prima, perché nella situazione attuale la società ha forti difficoltà nel garantire un futuro per sé, per i suoi dipendenti e per il territorio, che invece ne subisce i problemi. D’altronde è un fatto oggettivo che l’evoluzione del nostro paese si sia fermata quando la politica è entrata nella gestione della società dopo i concessionari”.

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