Attualità

La Uil bocca la manovra: “Così non si combattono precariato e povertà”

LECCE – Risposte insufficienti e poco incisive. La Uil boccia la manovra di bilancio del governo nazionale. E scende in piazza a Lecce con un sit-in davanti alla Prefettura.

Secondo il sindacato i problemi reali del Paese restano lontani dai provvedimenti di Palazzo Chigi, in particolar modo sul tema della povertà e del precariato. Due assi che rappresentano in questo momento le vere priorità per cercare di uscire dalle sabbie mobili occupazionali ed economiche in cui è rimasto impantanato il Paese.

La Uil chiede con forza incentivi alla creazione di lavoro stabile e sano, la riduzione del cuneo fiscale a lavoratori dipendenti e pensionati, la detassazione delle tredicesime, gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello, la valorizzazione delle pensioni (bloccate dal 2011) e nuovi investimenti per l’occupazione giovanile e femminile.

“E’ una manovra di bilancio – lamentano i rappresentanti sindacali – che avrà conseguenze sul territorio pugliese. Non a caso la protesta si sposterà a Bari il prossimo 20 dicembre.

Ma anche dal Salento si alza la voce: si chiedono soluzioni sul nodo Xylella “che ha messo in ginocchio l’olivicoltura salentina: sul fronte dei trasporti, dove pesano la mancanza di un sistema integrato di logistica ferro-gomma-mare, la mancata riapertura dello scalo di Surbo, oltre alla cronica carenza di collegamenti efficienti da e con l’aeroporto di Brindisi, il sogno della metropolitana di superficie che speriamo non resti tale, e i lavori di ammodernamento della strada statale 275 Maglie-Leuca, ancora fermi al palo; in Sanità si aggrava il problema delle liste di attesa infinite”.

Insomma, un lungo chaièr des dolèances sul quale la Uil attende risposte concrete da parte del Governo nazionale.

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