LECCE- Il 6 gennaio 2020 era stata inaugurata, dall’attuale amministrazione comunale, la Ludoteca in via Sozy Carafa nel quartiere San Pio a Lecce, che avrebbe dovuto accogliere un massimo (giornaliero) di 24 bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Un’inaugurazione tanto attesa e postata anche sulla pagina Facebook del Comune di Lecce e su quella dello stesso sindaco Carlo Salvemini, che per l’occasione scriveva: “Si tratta di un luogo dedicato ai bambini che qui potranno trascorrere momenti di gioco al di fuori dell’orario scolastico; un luogo dedicato alle famiglie che hanno bisogno di conciliare cura dei figli e necessità lavorative“.
Al suo interno era stato presentato un servizio ludico, ricreativo, educativo e sociale di interesse pubblico, dedicato alla crescita e formazione dei bambini in uno spirito collaborativo con le famiglie. Era stato illustrato come uno spazio fondamentale per le famiglie di San Pio, un’attività che avrebbe dovuto agevolare e conciliare i tempi lavorativi con la quotidianità, anche nelle ore pomeridiane e nei giorni di chiusura scolastica.
Purtroppo però, a distanza di due anni, questi presupposti o sogni sembrano essere svaniti. Quell’immobile comunale “non ha ripreso vita, non si è popolato delle voci dei più piccoli“, così come invece scriveva il Primo Cittadino. Quella ludoteca oggi si presenta come una struttura vuota, sporca, gli arredi e i giochi sono spariti, lo spazio esterno è infestato da erbacce con i giochini destinati ai bambini abbandonati. Un vero colpo al cuore, quindi, scoperto e denunciato dal coordinatore cittadino del Movimento Regione Salento Giancarlo Capoccia: “Praticamente è una scatola vuota, usata come specchietto per le allodole -dice- i commenti della gente che abbiamo incontrato sono stati abbastanza chiari, intrisi di delusione e rabbia”. Alla luce di tutto questo Capoccia chiede al Sindaco di Lecce Carlo Salvemini e all’assessore al Welfare Silvia Miglietta quali sono i progetti per questo contenitore vuoto “ci dicano -scrive-se hanno intenzione di fare diventare questo spazio un luogo vivo e animato dalle voci e dai giochi dei bambini del quartiere arricchendo l’offerta di servizi alle famiglie”.
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