OTRANTO – Restano in carcere i fratelli Pierpaolo e Luciano Cariddi, ex sindaci di Otranto, coinvolti nell’inchiesta della Procura di Lecce nell’operazione della Guardia di Finanza denominata “Hydruntiade”. Anche il Riesame dice “no” alla richiesta dei domiciliari, dopo che lo scorso 31 ottobre il gip del Tribunale di Lecce Cinzia Vergine aveva rigettato la richiesta di concessione dei domiciliari avanzata dai legali Gianluca D’Oria, Alessandro Dello Russo, Michele Laforgia e Viola Messa.
La richiesta dei quattro avvocati difensori faceva leva invece su alcuni elementi di novità, come le dimissioni dalla carica di sindaco di Pierpaolo Cariddi, la sua sospensione dall’albo professionale dell’Ordine degli Ingegneri, la nomina del Commissario prefettizio alla guida del Comune di Otranto e il fatto che i presunti concorrenti nel reato, funzionari e impiegati dell’Ufficio tecnico comunale, siano stati sottoposti anch’essi a misura cautelare.
Nell’inchiesta avviata dalla Procura di Lecce sono finiti anche dirigenti e imprenditori, arrestati per presunti favori e affari legati soprattutto al settore turistico.
La difesa valuterà il ricorso in Cassazione.