LEUCA – Sono stati identificati e arrestati nel giro di 24 ore i due presunti scafisti del Kirghizistan ritenuti responsabili di aver organizzato lo sbarco di 103 migranti arrivati nel Salento, a Leuca, nella notte tra giovedì e venerdì. Tra loro anche un 46enne di nazionalità irachena spirato durante la lunga traversata.
Gli investigatori del «Pool» Anti-immigrazione interforze, diretto dal GICO del nucleo Pef Lecce, hanno ricostruito le varie fasi del viaggio tramite l’ascolto di alcuni migranti a bordo, l’acquisizione di video girati con i cellulari durante il viaggio della speranza e l’esame della documentazione rinvenuta a bordo.
I due presunti scafisti, fermati al margine delle risultanze investigative e accompagnati nella casa circondariale di Lecce, sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di aver condotto l’imbarcazione nella traversata dalle coste turche a quelle italiane.
Restano a disposizione della Procura di Lecce (Pubblico Ministero Simona Rizzo): si valutano altri eventuali reati che avrebbero potuto portare al decesso del migrante che non ce l’ha fatta o comunque agevolare il tragico epilogo.
Sono stati gli uomini del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e la Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle di Gallipoli ad individuare l’ imbarcazione a vela, diretta – con la complicità del buio – verso le coste salentine e poi scortata fino al porto di Leuca.
A bordo – si diceva – 103 migranti, tra cui 28 minori, tutti di varie nazionalità: iraniana, irachena, egiziana, afgana e del Kirghizistan.
Nei video registrati a bordo dell’imbarcazione i due uomini finiti sotto accusa sono ripresi al timone o impegnati nella distribuzione dei posti ed in altre attività di bordo.